Titolo: L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Un film di Sydney Sibilia con Elio Germano, Matilda De Angelis, Leonardo Lidi, Fabrizio Bentivoglio, Luca Zingaretti, François Cluzet
Genere: commedia, drammatico, storico
Durata: 117 min
Ambientazione: Italia, Francia
Anno: 2020
Voto: 4/5
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Una laurea e l'agognato ingresso nell'ordine degli ingegneri: Giorgio Rosa (Elio Germano), ragazzo bolognese che ama pensare fuori dagli schemi, si prepara a entrare ufficialmente nel mondo del lavoro, avviando la sua vita "da adulto" cariche delle aspettative del padre e - più ampiamente - di un'intera società alla fine degli esplosivi anni Sessanta. Delle riflessioni scanzonate condivise con l'amico Maurizio (Leonardo Lidi) in riva all'Adriatico suggeriscono a Giorgio un'idea folle ma non così impossibile da realizzare. La costruzione di una piattaforma artificiale all'esterno delle acque territoriali italiani darà inizio a un'incredibile avventura che porterà il giovane a Strasburgo per l'estremo tentativo di ottenere il riconoscimento dell'indipendenza della sua costruzione, l'isola delle rose. E se tutta la sua caparbietà fosse dettata dal desiderio di riconquistare la sua vecchia fidanzata Gabriella (Matilda De Angelis)? Emozioni, ambizioni personali e volontà di lasciare un segno nel mondo diventano così il motore di una storia vera a limite dell'incredibile.

1968, l'anno che è diventato sinonimo di contestazione, di rivendicazioni sociali e contrasti generazionali, diventa il palcoscenico ideale di un racconto tra realtà e fantasia che gioca con il genere della commedia con grande astuzia grazie a una sceneggiatura con un ritmo irresistibile: sempre frizzante, costantemente sul pezzo e mai fuori controllo. Sydney Sibilia con L'incredibile storia dell'Isola delle Rose conferma che il successo della trilogia Smetto quando voglio non era assolutamente un fuoco fatuo ma solo una prima scintilla del suo talento, supportato alla scrittura anche dalla penna di Francesca Manieri. Con questa nuova prova cinematografica prodotta da Matteo Rovere e Groenlandia, il regista salernitano si mette nuovamente in discussione con entusiasmo e divertimento senza mai risparmiarsi. Proprio questo premia un film imperdibile.
Spingendosi anche al limite del caricaturale per alcune figure, il film gioca con personaggi, situazioni e ambientazioni fuori dagli schemi coniugando una narrazione spassosa con uno sguardo acuto su un preciso periodo storico che nel mondo ma in particolare in Italia ha segnato profondamente ogni aspetto della vita quotidiana. Nei panni del visionario ingegnere Rosa, uno strepitoso quasi trasformista Elio Germano - con l'aiuto delle concessioni creative alla scrittura - diventa la voce e il simbolo di un'intera generazione alle prese con aspettative imposte, sogni intrappolati e, soprattutto, un momento di grandi cambiamenti su diverse scale. I protagonisti di questo film diventano anche degli eccentrici protagonisti di queste trasformazioni, reinterpretando senza filtri una storia talmente incredibile che diventa difficile credere che nessuno fino ad ora abbia pensato di trasformarla in un film. Un talentuoso cast di supporto diventa così il veicolo di un narrazione che non risparmia colpi bassi e attacchi taglienti, celebrando il coraggio di trovare un proprio spazio nel mondo, la propria indipendenza.

Visto ieri. Colorato, adorabile, recitato benissimo!
RispondiEliminaDevo dire che, soprattutto in un periodo come questo, c'è davvero bisogno di un film frizzante e leggero - ma non superficiale! - come questo!
EliminaCompletamente d'accordo. Film godibilissimo e nostalgico, che rende bene un'epoca (quella dell'idealismo e delle utopie). Unico difetto: qualche personaggio è forse un po' troppo caricaturale... ma Bentivoglio come al solito è strepitoso! :)
RispondiEliminaSì, anche secondo me l'unico "limite" - non invalicabile - del film è proprio il rischio corso da alcuni interpreti nel rimanere vicinissimi a toni caricaturali. Devo dire però che anche i personaggi più in "bilico", proprio per il loro essere sopra le righe, alla fine paradossalmente aggiungono significati e riflessioni al film, senza penalizzarlo davvero: non scontato, anzi! :D
EliminaL'ho adorato!
RispondiEliminaCon un ritmo così frizzante e una storia così incredibile, cosa volere di più?
Insomma, biglietto di sola andata per l'Isola delle Rose! Davvero un ottimo titolo per il ricco - e non sempre eccellente - catalogo di Netflix :)
EliminaI love radio Rock mi piacque tanto, più o meno è simile, non dovrei aver problemi ;)
RispondiEliminaLo stile inizialmente è quello anche se, a mio parere, il risultato è molto diverso da quello di "I love radio Rock". Diciamo che manca il momento "monologo emozionante" più impegnante che potrebbe dare maggiore profondità alla sceneggiatura. Nonostante questo, ti stra-consiglio questo film: fammi sapere poi cosa ne pensi :)
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