Titolo: For All Mankind
Cast: Joel Kinnaman, Michael Dorman, Wrenn Schmidt, Sarah Jones, Shantel VanSanten, Jodi Balfour
Genere: ucronico, fantascienza, drammatico
Stagione: 1
Episodi: 10
Voto: 3,5/5
"Un piccolo passo per un uomo, un gigantesco balzo per l'umanità". Questa semplice ma iconica frase riecheggia nella memoria collettiva dal 21 luglio del 1969, giorno in cui Neil Armstrong, astronauta della missione NASA Apollo 11, ha scritto la storia compiendo il primo leggendario allunaggio. Come sarebbero cambiati i decenni a seguire se quelle parole fossero state pronunciate da un sovietico? In una realtà in cui Aleksej Leonov è stato il primo uomo sulla Luna, la NASA e gli interi Stati Uniti sono costretti a ripensare ogni loro progetto, riflettendo su una sconfitta bruciante ma anche su problematiche altrettanto difficili da affrontare.
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Foto: Apple TV+
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Lo scorso novembre, Apple TV+ ha debuttato ufficialmente nel mondo delle piattaforme di streaming con produzioni originali.
The Morning Show con lo strepitoso duo Jennifer Aniston e Reese Witherspoon ha saputo far parlare molto di sé, nascondendo agli occhi del pubblico altri titoli destinati forse a un pubblico meno ampio.
For All Mankind, senza troppe pretese, si rivolge a tutti coloro che, almeno una volta, hanno sognato grandi avventure puntando gli occhi verso la volta stellata. All'epica - non sempre banale - delle sfide spaziali, tuttavia, aggiunge una variabile irresistibile: l'imprevedibilità di una realtà alternativa.
Pur lasciando la costante sensazione che in troppi passaggi sia stata scelta una modalità narrativa poco coraggiosa, la serie - già rinnovata per una seconda stagione - esplora orizzonti estremamente interessanti, in grado di far riflettere, con l'escamotage del "what if?", su come ancora oggi risulti difficile per molte personalità trovare spazio nella società, non solo nell'ambiente della NASA. Un valido cast supporta la narrazione corale, sviluppando molteplici sottotrame nella vita privata di ogni personaggio in scena, mai bidimensionale o abbozzato.
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| Foto: Apple TV+ |
Il più grande pregio di questa prima stagione - che ha più l'aria di una "prova in costume" - è la capacità di trovare significati e valori negli errori e nelle cadute. Le imperfezioni e gli imprevisti sono i dettagli che ci rendono umani e uguali anche davanti alla più avanzata scoperta o tecnologia. Le migliori rivelazioni, dopotutto, si concretizzano solo quando le più audaci ambizioni si infrangono contro muri di incertezze, pensieri e talvolta rimorsi. Tutto questo trova la massima espressione nei passaggi in cui lo show si allontana maggiormente da quanto realmente accaduto e, in particolare, nel terzo episodio in cui le figure femminili entrano prepotentemente in scena con tutto il loro carisma. Sonya Walger, Jodi Balfour e Sarah Jones sono solo alcuni dei nomi più convincenti di questo show che, per la sua seconda stagione, dovrà trovare la marcia in più in grado di riuscire a rendere ancora più maturo il suo potenziale.
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