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"Licorice Pizza" di Paul Thomas Anderson

  Titolo: Licorice Pizza Un film di Paul Thomas Anderson con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Tom Waits, Bradley Cooper, Benny Safdie, Maya Rudolph, Skyler Gisondo, John C. Reilly Genere: commedia, drammatico, sentimentale Durata:  133 min Anno:  2021 Voto: 5/5 ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ San Fernando Valley, 1973. Disarmata da dimostrazioni di inaspettata sicurezza e maturità da parte di un adolescente, l'annoiata assistente fotografa venticinquenne Alana Kane ( Alana Haim ) accetta - non senza riluttanza - di uscire a bere qualcosa con il divertito e divertente attore quindicenne Gary Valentine ( Cooper Hoffman ), suo insistente corteggiatore. Tra improbabili slanci imprenditoriali e bisticci per imprevisti e incomprensioni reciproche, l'insolita coppia si avventura per le strade pulsanti dell'immaginario californiano degli anni Settanta sempre in corsa contro il tempo, cercando di trovare il proprio percorso e scopo in un mondo sopra le righe. Ma sullo sfondo di eccentrici episodi d

"Duel" di Steven Spielberg | Thursday Classic |

Duel

Titolo: Duel

Un film di Steven Spielberg con Dennis Weaver, Carey Loftin, Eddie Firestone, Lou Frizzell, Gene Dynarski

Genere: thriller

Durata: 90 min

Ambientazione: Stati Uniti

Anno: 1971

Voto: 3,5/5

3 e mezzo


Un uomo solo al volante di una rossa Plymouth Valiant: il suo nome è David Mann (Dennis Weaver). In viaggio per lavoro, il protagonista guida distrattamente con la radio che fa da sottofondo ad un monotono viaggio tra le polveri sbiadite di un'America indefinita. E' proprio su una grigia strada dell'entroterra che si cimenterà in un sorpasso nemmeno troppo azzardato che segnerà irrimediabilmente la sua sciagurata giornata. Una vecchia autocisterna, arrugginita e accompagnata da sinistri stridii darà inizio ad un duello stradale al cardiopalma, un testa a testa che mette in discussione anche la sopravvivenza.


Un venticinquenne di Cincinnati, armato di occhiali da aviatore e di cinepresa, nel 1971 trovò in un racconto di Richard Matheson l'ispirazione per il suo primo lungometraggio. Il nome di questo carismatico e appassionato giovanotto? Steven Spielberg, colui che solamente quattro anni dopo avrebbe curato la regia de Lo squalo, pellicola che incarna la tensione e l'angoscia per eccellenza. Le origini dell'interesse del regista per questa tematica, però, sono da attribuire al film del debutto, Duel. Un titolo semplice, immediato e quasi banale che racchiude in quattro lettere niente di più e niente di meno del suo contenuto: una sfida su ruote all'ultima curva tra un uomo e un misterioso autista indiavolato.... Ma allora perchè viene ricordato a più di quarant'anni di distanza da cinefili e non?

Una struttura essenziale, priva di distrazioni, ridotta all'osso: da questo parte il debutto di Spielberg, in una versione che sembra lontana anni luce dalle sue grandi e pompose produzioni in tempi più recenti. Con una grande passione e, soprattutto, un occhio attento ai dettagli capaci di costruire e sostenere la giusta tensione per più di un'ora, il regista imbocca letteralmente la strada giusta verso il successo. Una sceneggiatura in cui i dialoghi sono presenti in misura veramente esigua trasforma Duel in un film quasi completamente muto, animato da un ottimo Dennis Weaver in preda ad una crescente agitazione tra riflessi sbiaditi di specchietti retrovisori e strette e claustrofobiche inquadrature che catturano il sudore e il terrore di questa sfida tra uomo e macchine che può assumere significati ancor più ampi. Questa ordinaria situazione con una singola svolta inaspettata incontra letture ben più complesse e stratificate nel cui merito, forse, nemmeno Spielberg desidera avventurarsi troppo lasciando l'intrigante interrogativo in pasto al pubblico. Certo, alcuni aspetti secondari un po' caricaturizzati potrebbero far storcere il naso a qualche decennio di distanza ma non intaccano la potenza visiva e ansiogena di questo racconto cinematico da (ri)scoprire.

Thursday Classic
Fede Stories.
Per saperne di più:


Commenti

  1. Grande film, molto angosciante..condivido in pieno!

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    1. Quando si dice: guarda un film rilassante e stai ben comodo sul divano... non vale per questo ahah :D

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  2. L'ho scoperto solo anni fa.
    Pur non essendo il mio genere, mi ha sorpreso!

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    1. E' un genere molto particolare che, oggettivamente, rientra poco anche nelle mie corde. Tuttavia, il buon Steven ha saputo appassionarmi in questa interminabile sfida cinematografica :)

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  3. Ancora non l'ho visto, ma al mio fidanzato incuriosisce molto. E con questa scusa lo vedrò anch'io, e ti farò sapere :)

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    1. Se ti incuriosisce la scoperta dell'esordio di un regista amato/odiato ma che, a modo suo, ha segnato l'immaginario pop, beh... una visione ci sta senza troppi dubbi ;)

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  4. Bellissimo.
    Così come è molto bello anche il racconto di Richard Matheson.

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    1. Ecco, il racconto mi manca. Ho visto, però, che c'è una bella edizione Fanucci dell'antologia: potrebbe essere uno dei prossimi acquisti. Non ho mai letto niente di Matheson ma il genere e le tematiche che affronta potrebbero fare proprio al mio caso :)

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  5. Ottima analisi di un grandissimo esordio...
    Personalmente gli darei almeno un mezzo punticino in più nel voto...
    Quanto alle letture che si possono dare al film, e a cui accenni, non posso esimermi dal citare l'interpretazione paranoica, in un momento storico, i primi anni settanta, pervaso da tale aspetto...
    La New Hollywood avrà un intero filone dedicato alla paranoia e sebbene questo titolo non vi rientri espressamente può comunque considerarsi un anticipatore di una tendenza, quella portata al culmine da Alan J Pakula...
    Ciao
    Vincenzo

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    1. Ciao Vincenzo!
      Sì, quest'esordio ha saputo catturare le sensazioni e le angosce di una precisa epoca storica ma, ad anni di distanza, trova una fresca ed attuale lettura di molteplici tematiche: credo che proprio in questo risieda il suo potenziale... o semplicemente stiamo rivivendo una condizione simile.
      Di Pakula, shame on me, ho visto solo "Tutti gli uomini del presidente" e quindi ho un'idea piuttosto abbozzata del suo cinema. Ho intenzione comunque di continuare questo viaggio tra anni Settanta e Ottanta e quindi cercherò di colmare anche questa lacuna che comunque mi incuriosisce!
      Grazie per essere passato:)

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    2. se ti interessa il cinema americano anni Settanta, di cui mi ritengo un appassionato e un pochettino esperto, se vuoi ti consiglio di dare un'occhiata ad un post di approfondimento che ho scritto sul mio blog, dal titolo "Viaggio nella New Hollywood"...
      potrebbe essere una guida interessante per districarsi tra i film di quel periodo, è stato un lavoro impegnativo ma piacevole, anche perché ha comportato la visione di tanti film di quel periodo, molti dei quali poco conosciuti...
      lo trovi nella sezione del sito dedicata agli "Approfondimenti" (per ora è l'unico che abbiamo fatto)...
      in realtà è peraltro un post in continuo aggiornamento...
      spero ti possa essere utile, io adoro quel periodo del cinema, credo che sia stato tra i migliori in assoluto del cinema americano!
      ciao
      Vincenzo

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    3. Grazie Vincenzo!
      Ho letto il tuo approfondimento - complimenti per la grande cura e passione con cui l'hai scritto! - e ho trovato preziosissimi consigli per prossime visioni di cui sicuramente parlerò anche qui! :D
      A presto,
      Fede.

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  6. Filmone, non c'è niente da dire...Spielberg dimostra subito tutto il suo talento, grazia anche al racconto di base...
    Ricordo ancora la prima volta che l'ho visto...avrò avuto circa dieci anni ero a casa con i miei genitori, mentre mio fratello era andato da nostro cugino per passare li qualche giorno (io ci sarei andato la settimana successiva), poi parlando con loro venni a sapere che avevano visto lo stesso film...

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    1. Insomma, un film che ha saputo tenere gli occhi di tutti incollati allo schermo per ben 90 minuti di tensione! :)
      Io ne avevo qualche ricordo molto vago prima di rivederlo attentamente lo scorso anno: credo di averlo (intra)visto per la prima volta distrattamente - ahimè - tra le elementari e le medie.

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  7. Ti sembrerà strano ma questo è uno dei pochi che mi mancano di zio Steven, e prima o poi lo recupero ;)

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    1. Assolutamente: il suo debutto ne mostra le principali caratteristiche ma anche qualche curioso particolare che sembra distante anni luce dalle svolte puramente fantasy o più impegnate degli ultimi periodi :D

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  8. Capolavorò! Sono anni che non lo vedo ma ricordo benissimo la sensazione di tensione che mi aveva trasmesso!

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    1. Se lascia queste impressioni anche a tantissimo tempo dall'ultima visione significa che ha proprio colto nel segno! E bravo Steven :D

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  9. Lo metto in lista Fede..lo conosco di fama, ma non l'ho visto. Ho letto addirittura che è citato più volte in una storia Disney della saga di Paperino Paperotto. Motivo in più per recuperarlo!

    Buona Pasqua Fede :)

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    1. Ora che l'ho visto penso di non aver colto, in passato, diverse citazioni :D
      Grazie mille, buona (fine) Pasqua anche a te! :)

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  10. Adoro questo film, uno dei miei Spielberg preferiti!

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  11. Duel è davvero spettacolare, e lo è ancora di più se si pensa che fu girato in due settimane e con pochissimi soldi! Il genio di Spielberg...

    https://vengonofuoridallefottutepareti.wordpress.com/2018/02/08/duel-alla-faccia-del-film-tv/

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