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"Licorice Pizza" di Paul Thomas Anderson

  Titolo: Licorice Pizza Un film di Paul Thomas Anderson con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Tom Waits, Bradley Cooper, Benny Safdie, Maya Rudolph, Skyler Gisondo, John C. Reilly Genere: commedia, drammatico, sentimentale Durata:  133 min Anno:  2021 Voto: 5/5 ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ San Fernando Valley, 1973. Disarmata da dimostrazioni di inaspettata sicurezza e maturità da parte di un adolescente, l'annoiata assistente fotografa venticinquenne Alana Kane ( Alana Haim ) accetta - non senza riluttanza - di uscire a bere qualcosa con il divertito e divertente attore quindicenne Gary Valentine ( Cooper Hoffman ), suo insistente corteggiatore. Tra improbabili slanci imprenditoriali e bisticci per imprevisti e incomprensioni reciproche, l'insolita coppia si avventura per le strade pulsanti dell'immaginario californiano degli anni Settanta sempre in corsa contro il tempo, cercando di trovare il proprio percorso e scopo in un mondo sopra le righe. Ma sullo sfondo di eccentrici episodi d

"Annientamento" di Alex Garland

Annientamento

Titolo: Annientamento

Titolo originale: Annihilation

Un film di Alex Garland con Natalie Portman, Jennifer Jason Leigh, Gina Rodríguez, Tessa Thompson, Tuva Novotny, Oscar Isaac

Genere: fantascienza, thriller, avventura, drammatico, horror

Durata: 115 min

Anno: 2018

Voto: 4/5

4
- All'8° posto della Top 10 Movies del 2018 -

La vita di Lena (Natalie Portman) è cambiata da quando il marito Kane (Oscar Isaac), un militare, non è più tornato a casa dopo una delicata operazione. La giovane donna affronta la quotidianità concentrando tutte le sue energie nel suo lavoro da biologa. A distanza di più di un anno dalla scomparsa, però, Kane fa il suo ritorno avvolto da una strana atmosfera ricca di mistero e ambiguità: tutti i suoi compagni di missione sono morti e lui non sembra ricordare niente di quanto accaduto nella pericolosa Area X. Quando le condizioni mediche di quest'ultimo si aggravano, Lena decide di avventurarsi volontaria in quella zona per cercare risposte a mille domande.

Area X
Fonte: IndieWire
L'attesa per il nuovo film di Alex Garland era insostenibile. Annunciato nel 2014, il nuovo progetto del regista di quel gioiellino di Ex Machina sembrava promettere grandi risultati. Tratto dall'omonimo romanzo di Jeff VanderMeer - finito direttamente sul comodino -, Annientamento si avventura in territori al confine tra fantascienza, filosofia e thriller con un pizzico di horror. Il potenziale è, a dir poco, pazzesco. Se, a tutto questo, si aggiunge il nome di Natalie Portman nei panni della protagonista, il gioco è fatto. Qualcosa, però, non deve aver convinto pienamente i vertici di Paramount Pictures e Skydance che hanno scelto di distribuire il film nelle sale solamente negli Stati Uniti, in Canada e in Cina. Il resto del mondo ha dovuto accontentarsi di Netflix. Sempre meglio che niente.. qualcuno dirà. Certo, chissà se, in una dimensione alternativa, questo sci-fi non troppo pop avrebbe trovato il giusto spazio nella distribuzione primaverile tra rimasugli della stagione Oscar, cine-comic e blockbusteroni. Sono spese tante parole su questa scottante controversia, una breve riflessione in più non fa male: un film come questo sul grande schermo avrebbe saputo giocare al meglio le sue carte soprattutto perchè, appunto, pensato inizialmente per quella forma di intrattenimento.

Il passaggio sul piccolo schermo, tuttavia, non distrugge l'ottimo lavoro svolto da un regista che riesce a trovare un giusto equilibrio narrativo occupandosi anche della sceneggiatura, confermando di essere una delle figure più interessanti del panorama del cinema fantascientifico più attento al lato umano. Attenzione, però: la storia non si dimentica di omaggiare cult del genere con rispetto e senza mai avere la pretesa di rielaborarli. Se i risvolti della vicenda si aggirano vagamente dalle parti di Arrival, le vicende narrate si intrecciano con situazioni o svolte che ricordano piacevolmente classici moderni come Alien e Jurassic Park. Annientamento, però, centro un obiettivo difficile e di grande importanza: sa mettere in moto i meccanismi della curiosità, appassionando e coinvolgendo sin dal primo minuto.

Una struttura che sfrutta balzi temporali e cornici narrative, un gruppo di interpreti determinati: con queste due carte questo film intriga ponendo costantemente domande allo spettatore, proponendo enigmi e rompicapi tutt'altro che banali. Certo, il trick si inizia ad intravedere con l'avanzare della visione ma... il vero pregio risiede nella molteplicità delle interpretazioni possibili. A prima vista tutto sembrerebbe semplicemente una metafora di un tumore, di una malattia terribile. C'è molto di più. Ci sono le paure e i timori, le certezze che si infrangono, la disperata ricerca di appigli, di punti di riferimento talvolta irrazionali e c'è la distruzione, l'annientamento appunto. Alla fine arriva, forse, la rinascita e la graduale e non necessariamente semplice. A cosa si è disposti per tutto questo e altro?


Per saperne di più:

Commenti

  1. Piaciuto moltissimo anche a me, sì.

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    1. L'ho vissuto diversamente rispetto a Ex Machina ma ha saputo conquistarmi e coinvolgermi nello stesso incredibile modo :D

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  2. Devo ancora vederlo, ma sono curioso perché apprezzai molto il precedente Ex-Machina!

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    1. Guarda, è comunque molto diverso dal precedente gioiellino che rimane, forse, un po' più sofisticato e definito. Questo ha più sbavature, volute spesso, che lo rendono meno immediato ma pur sempre di grande impatto! Sono curiosa di sapere cosa ne pensi poi :)

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  3. Come ho già detto da altre parti, ho preferito Ex. Machina. Questo è grandissimo cinema d'autore ma non mi ha toccata oltre la bella confezione.

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    1. Beh, alcune scene, oggettivamente, colpiscono... lo stomaco! ;) Sì, anch'io continuo a preferirgli - di poco - il precedente lavoro di Garland ma questa struttura ambigua, su più livelli e prospettive mi ha intrigato e non poco!

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  4. E' un peccato non poter vedere al cinema un film del genere. Capisco le ragioni commerciali (una fantascienza così "filosofica" e riflessiva oggi, purtroppo, non avrebbe trovato una grossa distribuzione...) però in questo modo si colpisce al cuore il cinema stesso. Comunque sì, stiamo parlando di un bel film, molto più complesso e stratificato rispetto a "Ex Machina". E quando vedendo un film del genere si cominciano a fare riferimenti a pellicole più famose (oltre a quelle da te citate aggiungerei "Contact" e pure "Sommersby") vuol dire che, innegabilmente, funziona.

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    1. Sono convinta che, con il passare degli anni, saprà acquistare ancor più valore con questa sua atmosfera criptica e apparentemente impenetrabile, lontana dalla fantascienza mordi e fuggi. Senza dubbio è più 'appariscente' di Ex Machina con gli effetti speciali e alcune scene quasi psichedeliche. E' ammirevole, in entrambi i casi, la capacità di Garland di trasporre in immagini e situazioni percorsi umani e intimi dei protagonisti: una caratteristica tutt'altro che scontata negli ultimi tempi in salsa sci-fi. Vero, ci sono punti di contatto anche con Contact... Sommersby mi manca, cercherò di recuperarlo a breve: grazie del consiglio :D

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  5. Finalmente la wikipedia ha messo la trama completa :)

    Ammetto che la trama è ben congeniata (immagino poi la sua realizzazione sullo schermo), ma tutto crolla con il finale ad effetto. Bastava farlo finire una scena prima, secondo me...

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    1. *congegnata, pardon

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    2. Guarda, è proprio una gioia per gli occhi e le orecchie (la colonna sonora è un trip niente male)! Eh sì, il finale è forse una mezza nota dolente: l'ambiguità, forse, avrebbe fatto parlare ancora di più :)

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  6. Non so, io mi aspettavo decisamente di più e la lentezza in questo caso non l'ho apprezzata molto. Speravo in qualcosa di più dinamico. I vari flashback e flashforward delle volte li ho trovati fastidiosi perché hanno rallentato di molto il ritmo e delle volte mi è sembrato che non dicessero nulla di importante. Però la storia in sé mi è piaciuta, infatti sto pensando di leggere la trilogia!

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    1. Invece, io ho apprezzato molto questo subdolo ritmo non troppo incalzante: fa riflettere fin troppo (volutamente) creando il giusto inganno e favorendo l'atmosfera di attesa per il gran finale. Il libro è senza alcun dubbio tra le mie prossime letture: l'altro giorno in libreria ho visto un formato dell'intera trilogia che faceva proprio al caso mio ;)

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