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"Tutto è racconto, Martin. Quello che crediamo, quello che conosciamo, quello che ricordiamo e perfino quello che sogniamo." C.R.Zafon
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Reservation Dogs [stagione 1]
Titolo: Reservation Dogs
Cast: Devery Jacobs, D'Pharaoh Woon-A-Tai, Lane Factor, Paulina Alexis
Genere: commedia drammatica
Episodi: 8
Voto: 3/5
Bear, Elora, Cheese e Willie sono quattro ragazzi nativi americani dell'Oklahoma orientale che vivono la loro quotidianità tra piccoli furti con il sogno di trasferirsi in California allontanandosi dalla riserva in cui sono cresciuti e hanno sempre vissuto. L'ombra di un recente lutto e l'arrivo di una nuova gang agguerrita in zona spingeranno i ragazzi a rimettersi in discussioni tra incontri cruciali e riflessioni su quelli che sono davvero i loro piani per il futuro e per la loro vita.
Non è un segreto che chi scrive queste righe abbia seri problemi con la creatività firmata Taika Waititi. L'autore neozelandese, che negli ultimi anni si è affermato come uno dei nomi di maggiore prestigio sulla scena internazionale, ha conquistato Oscar e riconoscimenti di ogni tipo ma da queste parti continua a lasciare qualche perplessità con le sue incursioni costantemente sopra le righe tra vari prodotti multimediali. Il suo intervento in una serie televisiva come Reservation Dogs in qualità di ideatore, tuttavia, era senza dubbio curiosa, soprattutto nell'esplorare nuove modalità di rappresentazione sullo schermo di comunità che raramente trovano spazio. La serie, inoltre, non si è limitata a cambiare le carte in gioco sullo schermo ma anche dietro le quinte, coinvolgendo nella crew tecnica esperti di spicco nativi americani. Lo show, alla fine, ha rispettato le sue promesse riuscendo anche a garantire un buon intrattenimento?
Indubbiamente, Reservation Dogs fornisce interessanti spunti di riflessione sull'attualità e sulla società statunitense, ponendo soprattutto l'accento sui concetti e le interpretazioni di famiglia, tradizione ed eredità soprattutto in una comunità che porta nella sua storia i segni di tutte le contraddizioni di un'intera nazione. In questa ottica, lo show riesce a veicolare tutte queste intenzioni attraverso un'ottima scrittura dei suoi personaggi, mai pedante o boriosa, bensì intrigante nello svelare lati inediti e divertiti degli stessi. Dal punto di vista del puro intrattenimento, essenziale per supportare sulla lunga durata una serie, tuttavia non si può definire la produzione come completamente riuscita. La forte indecisione nel coniugare trama verticale e orizzontale e un ritmo discontinuo non permette mai davvero di entrare in sintonia nella storia nel suo complesso ma solo con singoli personaggi. In particolare, un finale estremamente confuso e frettoloso lascia un po' di amaro in bocca per una serie interessante ma mai davvero memorabile.
Commenti
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Devo ammettere che non mi ha mai veramente ispirato, nonostante il coinvolgimento di Waititi (che a me, invece, di solito piace).
RispondiEliminaForse ho fatto bene a lasciar perdere: nonostante le tematiche interessanti, non sembra la serie per me :D
Diciamo che è la classica serie che non è "né carne né pesce" e che finisce per bruciare tutto il suo potenziale in una narrazione piuttosto canonica senza mai davvero brillare!
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