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"Tutto è racconto, Martin. Quello che crediamo, quello che conosciamo, quello che ricordiamo e perfino quello che sogniamo." C.R.Zafon
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"The Suicide Squad" di James Gunn
Titolo: The Suicide Squad
Un film di James Gunn con Margot Robbie, Idris Elba, John Cena, Joel Kinnaman, Daniela Melchior, David Dastmalchian, Viola Davis, Peter Capaldi
Genere: azione, fantascienza, commedia
Durata: 132 min
Anno: 2021
Voto: 4/5
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Delinquenti con poteri straordinari, cecchini d'elite divenuti serial killer spietati, creature animalesche assetate di sangue: questi sono solo alcuni identikit degli improbabili villain che periodicamente vengono reclutati da Amanda Waller (Viola Davis) nella prigione di massima sicurezza di Belle Reve per compiere missioni suicide in cambio di una riduzione della loro pena. Proprio dai risvolti quasi impossibili delle loro missioni nasce il nome del team capitanato dal colonnello Rick Flag (Joel Kinnaman) che ha come obiettivo la destituzione con ogni mezzo del nuovo dittatore sull'isola latina di Corto Maltese. In un'operazione in cui tutto è in gioco e ogni cosa è lecita, anche il minimo dettaglio può dare vita a un'avventura ad alto tasso adrenalinico: la squadra riuscirà a sopravvivere?
Trasporre sullo schermo storie infilmabili e personaggi improbabili deve essere stata la vocazione di James Gunn sin dai tempi della gavetta nella scuderia Troma, casa di produzione indipendente popolare per le sue scelte ardite nella messa in scena di storie che mescolano esuberanza, irriverenza da politicamente scorretto, nudità e splatter. A posteriori - ma non sarebbe dovuto essere difficile comprenderlo anche prima - è chiaro che solo un approccio di questo tipo poteva essere la chiave di lettura giusta per avvicinarsi alla narrazione delle avventure di un'accozzaglia di personaggi secondari, "villain da quattro soldi" di un universo supereroistico in cui la kalokagathia è più in forma che mai. Sì, qualche tentativo di introdurre aspetti cupi e moralmente controversi nell'universo esteso DC su schermo era già stato compiuto con Joker, film che, tuttavia, sin dalla sua ideazione era stato plasmato come una creatura a sè, una piacevole - e remunerativa sia in termini di incassi che di premi! - distrazione da un complesso e caotico progetto narrativo esteso sfuggito al controllo prima ancora di concretizzarsi.
Tuttavia, per comprendere davvero il bisogno di questa arma narrativa è stato necessario il disastro produttivo prima che artistico di Suicide Squad nel 2016. A 5 anni da quella che probabilmente è stata la prima vera catastrofe mediatica e non del DCEU arriva allora The Suicide Squad, con quell'articolo determinativo che anteposto al nome della squadra di strampalati protagonisti chiarisce subito che l'intento è quello di prendere le distanze dal passato, dichiarando che questa è la vera storia da seguire. Il progetto che all'apparenza poteva giocare facile con il confronto impossibile da perdere in realtà si configurava più rischioso che mai soprattutto per la presenza esplosiva di James Gunn alla regia e alla sceneggiatura - provate a contare quanti cinecomic vantano questi doppi ruoli. Il successo di Gunn con i Guardiani della Galassia poteva certamente essere una garanzia ma, con uno sguardo più attento, è chiaro che l'eventualità di un clone DC era dietro l'angolo. Il poliedrico regista statunitense, forte di un totale controllo sul lavoro, è riuscito a portare sullo schermo uno dei cinecomic più convincenti e soprattutto autentici degli ultimi dieci anni, aprendo le porte a nuove possibilità per il genere.
Con questi interrogativi sul futuro di un progetto narrativo pop che potrebbe dare un'alternativa concreta a Marvel e altri franchise epigoni, si arricchisce ulteriormente l'esperienza di The Suicide Squad che senza dubbio segna un punto di svolta per Warner Bros e DC, poste finalmente davanti a un bivio da cui dipende anche lo sviluppo della modalità di fruizione - ingordamente tentacolare oppure meditatamente esclusiva - di prodotti di intrattenimento.
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