Titolo: The Undoing
Cast: Nicole Kidman, Hugh Grant, Matilda De Angelis, Edgar Ramirez, Noah Jupe, Donald Sutherland
Genere: drammatico, thriller
Episodi: 6
Voto: 2,5/5
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Grace (Nicole Kidman), terapista di successo dell'élite newyorkese, sembra avere una vita perfetta, quella che ha sempre sognato con un marito rispettato e un figlio che frequenta la migliore scuola privata della città. Un omicidio spietato e i sospetti intorno al marito Jonathan (Hugh Grant) faranno però crollare il suo luccicante castello di privilegiate illusioni. La donna dovrà quindi confrontarsi con un vortice di segreti che non lascia scampo e che la porterà a mettere in discussione le sue convinzioni e la sua stessa etica.
A quattro anni da The Night Manager, Susanne Bier torna a dirigere una produzione per il piccolo schermo. Anche in questa occasione, la regista danese insieme allo sceneggiatore David E. Kelly articola la sua narrazione in sei episodi a partire da un romanzo di successo. The Undoing è infatti la mini-serie HBO tratta da You Should Have Known di Jean Hanff Korelitz che vede come eleganti protagonisti Hugh Grant e Nicole Kidman affiancati dall'italianissima Matilda De Angelis al suo primo grande progetto internazionale. Lo show, andato in onda negli USA e in UK a cavallo tra ottobre e novembre, ha ricevuto un'accoglienza estremamente calorosa, con un crescendo di rating e ascolti che ha saputo battere record inossidabili appartenuti a un franchise del calibro di Game of Thrones. La curiosità per un titolo di questo tipo è quindi la diretta conseguenza di risultati ottenuti da una produzione che sulla carta sembra non aver nessuna carta in più rispetto a tanti altri prestige drama. A visione conclusa, tuttavia, la vera domanda diventa: cosa rimarrà di uno show come questo? Qual è il suo vero contributo a questa affollata stagione sul piccolo schermo?
Le risposte di una spettatrice abbastanza indifferente davanti al risultato di questo progetto si sofferma su una catena di record inspiegabili se confrontati con una narrazione piuttosto canonica, con interessanti colpi di scena che sul finale appaiono più fortuiti che accuratamente costruiti. Il più grande pregio di questa serie, tutt'altro che coinvolgente nel ritmo e nelle svolte narrative, è infatti la capacità di inserirsi in dinamiche consolidate - e un po' inflazionate - cercando di raccontare la solita storia di ambiguità e segreti grazie a un'ottima protagonista, Nicole Kidman, che, paradossalmente rappresenta però anche il più grande limite dello show. Un cast di contorno piuttosto valido ma tutt'altro che brillante, infatti, non distoglie l'attenzione dal fatto che l'attrice australiana sembri ormai intrappolata nel ruolo della moglie incatenata dai segreti di coppia e dalle costrizioni di una relazione tossica. La memoria, infatti, corre veloce, velocissima, sin dalle sequenze iniziali a Big Little Lies, di cui questo guilty pleasure dagli eleganti connotati di prestige drama potrebbe dirsi lontano parente. Al termine della sesta puntata, infatti, si ha la consapevolezza di aver assistito all'ennesima buona prova attoriale di Nicole Kidman accompagnata anche dalla sicurezza che ogni personaggio, ogni situazione e svolta, seppure elegantissima in pieno stile HBO, sfuggirà dai ricordi al termine dei titoli di coda senza aggiungere materiale alle accese discussioni degli appassionati.
La Kidman non molla mai il pezzo! Sempre in pista, attrice nata!
RispondiEliminaTroppo simile a Big Little Lies, prima finisco quest'ultima e poi si pensa, ma al momento è più no che sì..
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