Titolo: The Head
Cast: Alexandre Willaume, Katharine O'Donnelly, John Lynch, Laura Bach, Alvaro Morte
Genere: mystery, thriller
Episodi: 6
Voto: 3,5/5
La vita dei ricercatori e scienziati impegnati nelle missioni antartiche è decisamente fuori dal comune. La quotidianità tra le quattro mura della stazione Polaris VI, in particolare, è ancora più difficile del previsto quando una minaccia sconosciuta e oscura inizia a mettere in pericolo ogni componente della squadra operativa. Ogni componente del piccolo team, abbandonato a se stesso nel vivo della rigida e oscura stagione invernale al polo, non potrà più fidarsi dei compagni di missione: chiunque potrebbe essere il responsabile di una serie di tragici avvenimenti.

I mesi di lockdown hanno regalato ad appassionati di serie tv e non scenari impensabili, situazioni straordinarie che, a posteriori, fanno impallidire molti spunti narrativi di alcune dei più quotati show. Il concetto di isolamento, soprattutto, ha assunto nuove sfumature. Da sempre al centro di affascinanti trame e strutture narrative, l'idea di totale distacco dalla realtà - per le più disparate ragioni - si trova ora ad affrontare nuove sfide di storytelling a stretto contatto con il mondo quotidiano. In questo senso, The Head, serie televisiva ispano-nipponica che gioca proprio con il presupposto di un gruppo di protagonisti isolato dalla civiltà, ha trovato forse il suo ostacolo più grande.
Sin dai primi episodi delle sei puntate della prima - di una serie? - stagione, infatti, si osserva uno scarso interesse della regia e della sceneggiatura nei confronti della psicologia dei singoli personaggi. I riferimenti a Dieci piccoli indiani e a La cosa, infatti, non sono sorretti da approfondimenti delle personalità in gioco paragonabili alle due grandi fonti d'ispirazione. Il potenziale da thriller psicologico resta quindi quasi totalmente inesplorato, con semplici isolati guizzi che si avventurano oltre la superficiale coltre di gelida apparenza.

La scelta di mostrare ogni personaggio come una semplice pedina, un indiziato raggelante reso misterioso per sottrazione, rientra però perfettamente nei piani di una produzione di entrare in perfetta simbiosi con le sue ambientazioni: una natura impervia, minacciosa per vocazione nei confronti di arroganti esploratori incapaci di confrontarsi in primis con i propri segreti e ricordi. La serie, con questo escamotage - consapevole o non -, riesce quindi a trovare tutta la sua carica di sano intrattenimento in grado di reggere l'intera narrazione senza alcun calo. L'ingranaggio narrativo a base di azione e riferimenti sofisticati funziona così bene che, alla fine, si perdona anche una conclusione a tratti forzata ma non per questo meno soddisfacente.
Beh, visto il plot intrigante è dir poco, soprattutto perché ricorda certi film ;)
RispondiEliminaL'ambientazione ha indubbiamente il suo fascino.. le suggestioni e i riferimenti a grandi cult, poi, non fanno altro che aggiungere carne al fuoco! Non è esattamente memorabile ma è senza dubbio una mini-serie in grado di intrigare tenendoti incollato allo schermo fino all'ultima puntata :)
Elimina