Titolo: The Marvelous Mrs. Maisel
Cast: Rachel Brosnahan, Michael Zegen, Alex Borstein, Tony Shalhoub, Marin Hinkle
Genere: commedia
Stagione: 3
Episodi: 8
Voto: 4/5
Nel vivo degli anni Sessanta, Midge Maisel (Rachel Brosnahan) si prepara ad affrontare il lungo tour di Shy Baldwin negli Stati Uniti. Con i suoi taglienti e ironici numeri di stand-up comedy aprirà i concerti dell'artista avendo così la possibilità di incrementare la sua popolarità oltre i confini del suo abituale palcoscenico dell'Upper West Side. La strada del successo e dell'affermazione professionale, tuttavia, non è priva di incomprensioni, difficoltà, preoccupazioni e, soprattutto, ripensamenti che rendono il percorso tutt'altro che lineare.

Amy Sherman-Palladino torna sul piccolo schermo con le avventure della sua creatura narrativa più interessante e coinvolgente. The Marvelous Mrs Maisel si approccia alla su terza stagione con una consapevolezza della sua natura e delle sue potenzialità totalmente differente da quanto visto fino a ora. Questa presa di coscienza del proprio ruolo nel panorama dell'intrattenimento attuale si ripercuote su una scrittura e una messa in scena ancora più matura ma non per questo meno esplosiva e istintiva.
Al centro del palcoscenico e sotto i riflettori c'è sempre Midge, una Rachel Brosnahan per cui sono ormai finiti aggettivi per i complimenti, alle prese con la scommessa del suo futuro, decisamente più difficile da raccontare rispetto alla sua scoperta. Inizia con questi dieci episodi l'impresa più difficile: la continua ricerca del suo ruolo nel mondo. La riflessione, tuttavia, come potrebbe essere prevedibile, non si limita alla sua protagonista - energica e splendida nei suoi tempi attoriali - ma coinvolge attivamente tutti i personaggi secondari: dalla sua famiglia ai suoi collaboratori, senza dimenticare anche illustri cameo di personaggi fittizi e non solo.

Shy Baldwin, Lenny Bruce, Sophie Lennon e Moms Mabley non sono semplici dettagli di colore in un curato habitat che alterna luccichii a sofisticati colori pastello. Ognuno di loro rappresenta un modo diverso di mettersi in gioco, di credere nelle proprie abilità e in se stessi. Occasioni perse, scelte giuste al momento giusto ma anche duri sacrifici: ogni possibilità trova spazio ed è ugualmente probabile in una storia che orchestra ogni componente e interazione al meglio, sottolineandone spesso le squisite imperfezioni. Al termine di un lungo viaggio amichevole di otto episodi si rimane incantati ma con la sensazione che ci sia ancora molto, molto da raccontare in nuovi episodi che dovranno rendere questa serie finalmente "definitiva".
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