Titolo: The Handmaiden
Titolo originale: 아가씨
Un film di Park Chan-wook con Kim Min-hee, Kim Tae-ri, Ha Jung-woo, Cho Jin-woong
Genere: thriller, erotico, drammatico
Durata: 145 min
Ambientazione: Corea del Sud
Anno: 2016
Voto: 4/5
Nella Corea degli anni Trenta occupata dai giapponesi, ogni occasione può diventare la svolta cruciale nella vita di un truffatore qualunque. Una giovane e ingenua ereditiera, Lady Hideko (Kim Min-hee), diventa così l'obiettivo dell'articolato inganno ordito da Sook-he (Kim Tae-ri) e dal conte Fujiwara (Ha Jung-woo). Il piano iniziale basato sull'innamoramento di Hideko tuttavia si complicherà ulteriormente: nuove variabili e sfumature, infatti, entreranno in gioco stravolgendo le dinamiche esistenti.
L'ultimo film del regista coreano Park Chan-wook ha impiegato solo tre anni per raggiungere le sale italiane. Dopo il successo di critica riscosso in occasione della 69esima edizione del Festival di Cannes, si erano perse quasi completamente le tracce di The Handmaiden, approdato ora nei cinema tricolore con il titolo Mademoiselle. Ispirato dichiaratamente al romanzo Ladra di Sarah Waters, la pellicola di Park sostituisce l'ambientazione di una Londra vittoriana con un periodo cruciale della storia coreana. La prospettiva di un film in costume coreano potrebbe scoraggiare molti sulla carta. La realizzazione di questo progetto, tuttavia, è sorprendente nella sua consapevolezza e lucidità.
Il primo atto di questa narrazione dall'impianto teatrale introduce i personaggi, le atmosfere e soprattutto gli eleganti luoghi in cui si svilupperanno intrighi e soprattutto amori. Si è parlato molto, infatti, della forte impronta erotica che il regista ha voluto dare a questo film. Non mancano, infatti, scene esplicite che, tuttavia, rientrano, insieme al thriller più puro e al dramma silenzioso, nella gamma di generi di cui Park si serve con maestria e divertimento nel raccontare quello che è un continuo gioco di ribaltamento di ruoli.
E' affascinante allora osservare come la tradizione cinematografica occidentale si coniughi con la visione del regista che riesce a confezionare una pellicola in cui non si trova mai un calo di ritmo grazie alla straordinaria intesa che nasce tra tutti i principali attori. Si esplorano così storie e meccanismi in cui non sembra esserci alternativa alle contrapposizioni oppressi e oppressori, vincitori e vinti, ingenui e furbi e, sì, anche uomo e donna. Chi però ricopre davvero uno dei due ruoli? Forse non si può sfuggire a questi dualismi ma lo scambio dei ruoli potrebbe non essere così improbabile. Da questa semplice intuizione nasce quindi un film affascinante, magnetico e tesissimo che saprà intrigare anche lo spettatore più scettico.
Non ne sapevo assolutamente la sua esistenza. Ma sembra davvero un bel film! 🤗
RispondiEliminaEh sì, purtroppo le mille vicissitudini di distribuzione (in Italia ma non solo) l'hanno fatto praticamente sparire dai radar nostrani. Se avrai l'occasione, recuperalo :)
EliminaEsatto, Park Chan-wook è riuscito a catturare anche questo "sentimento storico coreano" non semplice da immortalare condendo il tutto con una bella dose di tensione e thriller. Cosa si può pretendere di più? :)
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