Titolo: Memories of Murder
Titolo originale: 살인의 추억
Un film di Bong Joon-ho con Song Kang-ho, Kim Sang-kyung, Kim Roe-ha, Song Jae-ho, Byeon Hee-bong
Genere: drammatico, poliziesco
Durata: 130 min
Ambientazione: Corea del Sud
Anno: 2003
Voto: 4/5
Nella provincia rurale della Corea del Sud negli anni Ottanta inizia una preoccupante serie di omicidi di donne giovani. Sui corpi delle vittime individuano un crudele modus operandi che coglie totalmente impreparati gli investigatori locali che, per risolvere frettolosamente il caso, utilizzeranno metodi discutibili e strategie tutt'altro che ragionevoli. Il pragmatico detective Park (Song Kang-ho) viene messo a capo della squadra che guida le indagini scontrandosi tuttavia con le idee e la filosofia del nuovo collega Seo (Kim Sang-kyung), giunto sul luogo da Seul proprio per approfondire questo terribile caso.
Nel 2003 un regista di nome Bong Joon-ho sorprende gli appassionati di cinema con un'opera seconda in grado di conquistare tutti i festival del settore in cui viene presentata. Memories of Murder grazie soprattutto al passaparola diventa subito un piccolo fenomeno, uno dei primi grandi titoli della (ri)nascita del cinema coreano. Il film, nella sua spiazzante semplicità, è anche il primo passo del regista in un percorso di continua sperimentazione e scoperta. I tratti distintivi di Bong, tuttavia, sono già ben chiari ed evidenti in questo straordinario lavoro che propone ben più di una prospettiva sulla realtà.
Ispirandosi al caso del primo assassino seriale della storia della Corea, questo film non sceglie semplicemente di raccontare una drammatica storia di crimine. La pellicola, infatti, pur sfruttando ampiamente giochi di fotografia e sfumature noir nei temi e nelle atmosfere, decide di sviscerare dinamiche e meccanismi di un'umanità incapace di relazionarsi. Non si tratta, infatti, di semplice distinzione tra bene e male, tra netti contrasti. Si parla, invece, di ossessioni e personalità corrotte, incapaci di riconoscere anche i propri valori. Chi è allora il vero colpevole? E, soprattutto, è possibile riuscire a non assuefarsi questo meccanismo letale?
L'iconica e magistrale sequenza conclusiva del film si rivolge per questo direttamente al pubblico. Le questioni poste dal film, infatti, sono martellanti e inevitabili. Solo un pizzico di grottesca ironia lascia ossigeno allo spettatore tra un interrogativo e l'altro. Proprio in questo, allora, Memories of Murder trova la grande differenza che lo contraddistingue da Zodiac di David Fincher, accostato con grande frequenza al lavoro di Bong Joon-ho. La verità, lineare ma non così semplice da accettare e metabolizzare, è che queste due storie sono due prospettive ciniche che senza troppi eufemismi osservano e cercano di decifrare l'umanità dai due lati dello stesso oceano.
Bong è uno dei pochi registi che non ha mai sbagliato un film... ma tu a Cannes eri riuscita a vedere Parasite? Lo sto aspettando con impazienza! :)
RispondiEliminaVero, anche se con Okja qualche dubbio me l'aveva lasciato onestamente... Yes e ne sono rimasta folgorata :) Qui avevo scritto qualche impressione: https://www.iltermopolio.com/cinema/parasite-speciale-cannes-72
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