Titolo: Mommy
Un film di Xavier Dolan con Anne Dorval, Antoine Olivier Pilon, Suzanne Clément
Genere: drammatico
Durata: 134 min
Ambientazione: Canada
Anno: 2014
Voto: 4,5/5
Steve (Antoine Olivier Pilon) è un orfano quindicenne affetto da disturbo oppositivo provocatorio, sindrome che lo ha portato ad essere ricoverato in alcuni centri a causa dei suoi violenti scatti d'ira. La madre Diane (Anne Dorval), dopo l'ennesimo incidente causato da Steve in un centro di recupero, è costretta a portare a casa il figlio. Il loro rapporto madre-figlio fatto di duri scontri e di emozioni inconsuete si evolverà con questa convivenza forzata e grazie all'ingresso nella loro vita della timida vicina Kyla (Suzanne Clément).
"Siamo in un mondo senza speranza ma pieno di persone che sperano"
Mommy è uno di quei film a cui non è facile avvicinarsi scevri da pregiudizi. Migliaia di siti, giornali e blog hanno parlato di questa pellicola acclamando Xavier Dolan come l'enfant prodige del nuovo cinema. Questo film, tuttavia, è in grado di andare oltre le convinzioni di chiunque in quanto, sin dalle prime immagini, riesce a spazzare via, non senza violenza, ogni possibile pensiero catturando l'attenzione e concentrandola su un legame complesso, a tratti malato, certamente inusuale. Dolan si avventura allora tra le pieghe di uno dei temi più abusati del grande schermo servendosi di un piccolo ma ottimo cast e di freschezza inventiva.
Il racconto di Mommy, privo di eccessivi esercizi narrativi, trova tutta la sua potenza nell'originalità con cui ritrae l'impeto di un amore materno viscerale che non si ferma alle normali convenzioni. Nel vivere le vicende che coinvolgono Steve e Diane, si provano tutti gli estremi del loro rapporto grazie anche alla scelta non casuale dell'opprimente formato 1:1 che trova il suo massimo splendore nelle due sequenze in cui trova respiro passando al 1,85:1. Si è parlato tanto della prima sequenza, quella che ha saputo sfruttare l'effetto sorpresa. Il secondo passaggio, tuttavia, è quello che sferra il colpo letale, che, dopo essersi affettuosamente annidato negli occhi lucidi dello spettatore ne spezza brutalmente il cuore. Quando tutta la gamma emotiva trova manifestazione allora sì, un film ha centrato davvero il suo obiettivo.
Uno dei film del mio cuore.
RispondiEliminaMeraviglioso.
Davvero straordinario! Mi chiedo perché ho atteso così tanto per il recupero :)
Eliminaun film emozionante, sincero, bellissimo. quando il protagonista "allarga" lo schermo con le mani sulle note di "Wonderwall" degli Oasis, è impossibile trattenere le lacrime...
RispondiEliminap.s. complimenti per il "restyling" del blog, molto accattivante :)
Ciao Kris! Il cambio di formato sa colpire senza pietà l’obiettivo, spettacolare nella sua apparente semplicità!
EliminaGrazie per i complimenti. In realtà si tratta ancora di un work in progress ma dopo alcuni anni di disordine avevo bisogno di un layout più pulito ed essenziale :D
Innanzitutto bello il restyling, e poi sul film poco da dire se non bellissimo ;)
RispondiEliminaGrazie Peter! Dopo parecchio tempo ci voleva una ventata d'aria fresca ;)
EliminaMolti dettagli di layout sono ancora da sistemare ma per ora non posso lamentarmi!