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"Licorice Pizza" di Paul Thomas Anderson

  Titolo: Licorice Pizza Un film di Paul Thomas Anderson con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Tom Waits, Bradley Cooper, Benny Safdie, Maya Rudolph, Skyler Gisondo, John C. Reilly Genere: commedia, drammatico, sentimentale Durata:  133 min Anno:  2021 Voto: 5/5 ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ San Fernando Valley, 1973. Disarmata da dimostrazioni di inaspettata sicurezza e maturità da parte di un adolescente, l'annoiata assistente fotografa venticinquenne Alana Kane ( Alana Haim ) accetta - non senza riluttanza - di uscire a bere qualcosa con il divertito e divertente attore quindicenne Gary Valentine ( Cooper Hoffman ), suo insistente corteggiatore. Tra improbabili slanci imprenditoriali e bisticci per imprevisti e incomprensioni reciproche, l'insolita coppia si avventura per le strade pulsanti dell'immaginario californiano degli anni Settanta sempre in corsa contro il tempo, cercando di trovare il proprio percorso e scopo in un mondo sopra le righe. Ma sullo sfondo di eccentrici episodi d

"Il colpevole - The Guilty" di Gustav Moller

Il Colpevole - The Guilty

Titolo: Il colpevole - The Guilty

Titolo originale: Den skyldige

Un film di Gustav Moller con Jakob Cedergren, Jessica Dinnage, Omar Shargawi, Johan Olsen, Laura Bro

Genere: drammatico, thriller

Durata: 85 min

Ambientazione: Danimarca

Anno: 2018

Voto: 4/5

4

Dopo aver messo a rischio il suo ruolo di poliziotto, ad Asger Holm (Jakob Cedergren) è stato assegnato il compito di rispondere alle telefonate di emergenza, posizione usualmente affidata ai colleghi più anziani vicino al congedo. La chiamata di una donna disperata che afferma di essere stata rapita. La situazione con lo scorrere del tempo diventa sempre più tesa ed è aggravata dalla preoccupazione di Holm per il processo che dovrà affrontare a causa della sua cattiva condotta. E' l'inizio di una notte che porterà l'uomo a mettere in discussione se stesso.

The Guilty - Protagonista
Fonte: Deckchair Cinema
Un uomo, delle cuffie e un microfono: Il colpevole - The Guilty mostra solo questo, niente di più. Nessuno sfogo in campo aperto e nessun trucco visivo permetterebbe a questo film di giocare le carte più semplici del genere thriller. La camera si concentra allora sulle espressioni corrucciate di Jakob Cedergren, sulle sue rughe sul volto, sugli occhi che rispecchiano tutta la preoccupazione e l'angoscia di una telefonata, unica altra "protagonista" con cui condivide la scena. Proprio in questa scelta di non mostrare mai l'interlocutore risiede la forza di questo thriller che riesce così ad essere decisamente fuori dal comune.

Il ritmo dell'intera pellicola viene dettato da un susseguirsi di voci, prima semplici sussurri impauriti e poi grida sempre più concitate. Le cuffie di Asger sono paradossalmente l'unico possibile sguardo sulla vicenda a disposizione del pubblico, un narratore insolito che decide le regole del gioco. Ogni svolta e colpo di scena trova allora una dimensione insolita e ancora più efficace che riesce a tenere gli occhi del pubblico incollati allo schermo. La forza di questo film, tuttavia, non si ferma a una scelta narrativa fuori dagli schemi ma è da ricercare - senza troppa fatica - nella bravura di un protagonista capace di sostenere il peso di un'intera pellicola in grado di coniugare lo sviluppo di una buona storia thriller con un interessante approfondimento psicologico.

Fede Stories.

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