Titolo: ROMA
Un film di Alfonso Cuaron con Yalitza Aparicio, Marina de Tavira, Daniela Demesa, Nancy Garcia Garcia
Genere: drammatico, sentimentale
Durata: 135 min
Ambientazione: Messico
Anno: 2018
Voto: 4,5/5
Messico, anni Settanta. La giovane Cleo (Yalitza Aparicio) lavora come domestica per una famiglia borghese. La quotidianità della ragazza è fatta di duro lavoro, pulizie e affettuose cure ai quattro piccoli figli della famiglia benestante. Nonostante questo e la sua diversa origine, Cleo si sente parte di questo strano nucleo familiare, riferimento nel mezzo di uno dei periodi più travagliati della storia messicana. Eventi inaspettati e svolte impreviste, tuttavia, segneranno indelebilmente l'esistenza della protagonista e di chi la circonda portando ognuno a mettersi in discussione in un'avventura di alti e bassi che si chiama vita.
L'annuncio dell'uscita dell'ultimo film di Cuaron aveva lasciato chi vi scrive senza particolare entusiasmo. Il genere sembrava così distante, così difficile in confronto ai titoli più apprezzati del regista. Il cambio radicale di toni e temi dal precedente lavoro, Gravity, tuttavia, era davvero curioso e irresistibile. La visione di ROMA, allora, è arrivata dopo aver premuto play sul pc. Sì: nè al cinema, nè su un televisore che, con qualche moderna stregoneria tecnologica, avrebbe potuto mantenere intatte tutte le caratteristiche tecniche del film. Questa pellicola al centro dei più accessi dibattiti sui metodi Netflix, però, va ben oltre tutto questo.
Dopo le due ore di film appare evidente e chiaro a chiunque che, in questo caso, non si tratta di una storia vicina al pubblico tradizionale, soprattutto quello nordamericano ed europeo. Non è però il particolare periodo storico raccontato a rendere imperdibile questo film. Certo, la contrapposizione dei piccoli eventi che travolgono Cleo n un palcoscenico storico e culturale ben più ampio sanno come creare l'atmosfera giusta ma per appassionarsi di un film non basta questo. Non è nemmeno merito di una cura prestigiosa nei confronti degli aspetti tecnici, quelli che, secondo gli "haters" di Netflix, perderebbero il loro potere fuori dalle sale. Una storia entra negli occhi e nel cuore di chi guarda grazie ai suoi personaggi e alle loro mille sfaccettature. Cuaron centra l'obiettivo, difficilissimo, con un cast sconosciuto ma eccezionale, semplice ma letale con il suo carico di emozioni.
Roma diventa così un immenso e irresistibile ritratto di umanità che con il suo bianco e nero riesce a dare vita a mille sfumature di emozioni e sentimenti. Difficile aggiungere, quindi, parole ad uno splendido esempio di come immagini e silenzi, ridotti alla loro forma più naturale e semplice, riescano ad essere diretti e poetici allo stesso tempo.
Per saperne di più:
Bellissimo, soprattutto visivamente, ma mi è mancata un po' di emozione.
RispondiEliminaE invece a me è piaciuta proprio la grande componente di emozione :D
EliminaSecondo me invece sul pc perde parecchio... è una storia piccola ma dal significato grande, e sul grande schermo appare ancora più "larger then life", merito anche della bellissima fotografia che, vista in cinemascope, lascia stupefatti. Però hai ragione: oltre alla tecnica c'è anche il cuore, e lì le emozioni sono inalterate :)
RispondiEliminaCerto, sotto sotto nutro un po' di invidia per chi è riuscito a vederlo al cinema ma purtroppo in zona non c'erano sale e a Milano, tra lezioni e consegno, ho perso l'appuntamento, ahi ahi :( Il cuore, però, rimane intatto in qualsiasi formato!
EliminaLo voglio vedere assolutamente
RispondiEliminaSicuramente tra i titoli imperdibili di questo 2018 :)
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