SerialTeller
L'appuntamento di Stories. per il piccolo schermo.

Il piccolo schermo ci ha insegnato che esistono città in cui il crimine non dorme mai, in cui la magia trova forma e, infine, in cui il mistero è all'ordine del giorno. Riverdale sembra rispondere a tutte queste caratteristiche e lo ha già mostrato nella sua prima fortunata stagione. Nuovi episodi si avventura nelle case e nei locali di questa cittadina che, all'apparenza, non sembra avere marce in più rispetto a qualsiasi altro villaggio passato sugli schermi dei televisori. Nonostante tutto, assurdità e contraddizioni a volontà, questa serie continua a tenere su di sé gli occhi di un nutrito pubblico che, anche se abituato a queste dinamiche narrative, non può fare a meno di seguire la storia di Archie Andrews e i suoi amici, un insieme di adolescenti alle prese non solo con le classiche angosce della loro età ma anche con alcuni terribili misteri che coinvolgono non solo loro ma anche le famiglie.
Chi vi scrive in tempi non sospetti aveva eletto la prima stagione di Riverdale erede di Pretty Little Liars. Tematiche, personaggi, divagazioni trash e situazioni sembravano e tuttora sembrano ricondurre la creazione di Berlanti all'illustre fenomeno serial conclusosi due anni fa. Con la seconda stagione non si può ragionare sul rischio della perdita di originalità: dopotutto, nemmeno i primi episodi brillavano per creatività e innovazione. Eppure.. i rischi e i pericoli che corrono gli ingenui protagonisti sanno costantemente intrattenere e, pur cadendo talvolta nel ridicolo, divertire. Nemmeno una trama piuttosto labile e un finale che poteva avere qualche colpo di scena ma che in realtà è filato fin troppo liscio riescono ad intaccare l'insano legame che si crea con Riverdale.
Si potrebbe dire che basta spegnere il cervello per lasciarsi trasportare. Facile, questa. Ma quante serie basate su questo concetto sono riuscite davvero a lasciare il segno oltre un paio di puntate? La forza, allora, è ancora da ricercare nei personaggi, dalla natura fortemente stereotipata ma scevri della classica innaturale patina di plastica. Non saranno mai rappresentativi dell'adolescente reale ma sanno astutamente intercettarne i desideri e gli interessi lasciando sempre la sensazione che, nonostante le mille rivelazioni, qualcosa su di loro deve essere ancora svelato. Un'intuizione semplice tanto quanto difficile da realizzare, considerando che tante serie prima di questa non hanno raggiunto l'obiettivo. Non si parla di eccezionali qualità tecniche o di brillanti risvolti della trama. Si tratta solo ed esclusivamente dei suoi personaggi, l'unica grande carta vincente. Cosa ci racconteranno nelle prossime puntate? Manterranno ancora quell'irresistibile equilibrio tra rivelazioni e istinti e motivazioni nascoste? Riverdale sa dare risposte alle sue domande nel momento giusto senza dimenticare, però, che per avanzare nella storia basta un semplice quesito formulato nel modo più gustoso.
Voto seconda stagione: 7
Sono d'accordissimo: è una serie che punta tutto sui personaggi. Anche perché le trame stesse, che li riguardano, sono pure troppo veloci e a volte risibili. Eppure Riverdale è una gran serie^^
RispondiEliminaMoz-
Non so quanto siano effettivamente fedeli alla loro controparte fumettistica. Tuttavia, tutti queste figure, spesso considerate pedine in balia di sceneggiature un po' traballanti, sono paradossalmente ben definite e immediatamente riconoscibili. E questo è fondamentale nella concezione di intrattenimento! Pensa: leggevo un'intervista ai costumisti della serie che spiegavano nel dettaglio ogni scelta legata ai vestiti indossati da ciascun personaggio. Nessun dettaglio del guardaroba viene tralasciato e questo semplice aspetto lascia capire quanto questa serie, all'apparenza leggera e spensierata, nasconda un lavoro decisamente certosino :)
EliminaOrmai la guarderò l'estate prossima dato che l'ho eletta a serie estiva (come in passato lo fu 90210 e prima ancora True Blood).
RispondiEliminaSabrina lo hai visto? Quello mi sa che lo recupero subito, tanto nonostante sia nello stesso mondo (e dello stesso autore) pare che non si incroceranno mai dato che uno è The CW e l'altro Netflix (uno spin-off a metà).
Effettivamente i toni da serie estiva ci sono tutti! Di Sabrina parlerò a breve - spero, visto che ultimamente faccio fatica a stare dietro ai ritmi del blog - ma posso anticiparti che sono rimasta abbastanza delusa: avevo grandi aspettative sulla protagonista, già bravissima ai tempi di "Mad Men", e non tutte sono state soddisfatte. L'aspetto, però, che più mi ha lasciato in dubbio è il tono della serie che, a mio parere, non riesce a trovare uno specifico pubblico di riferimento. Fammi sapere cosa ne pensi quando la recuperi! :D
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