Titolo: Resto qui
Autore: Marco Balzano
Anno: 2017
Voto: 4/5
Curon, anni Venti. La voce e le parole di Trina, giovane insegnante del paese, raccontano pagine di Storia poco note o, addirittura, completamente dimenticate. Attraverso incontri, avvenimenti e persone del luogo il paesaggio cambia e si evolve, gli anni passano e le guerre, sul campo e non, si alternano lasciando segni indelebili nell'animo di ogni abitante. Le vicende della famiglia di Trina diventano così il simbolo di un'intera popolazione che non ha intenzione di separarsi dalle proprie origini, dalla propria identità minacciata dalla costruzione di una diga.
Ironico pensare a come, a decenni di distanza dalla scomparsa del vecchio centro abitato di Curon, l'antico campanile del paese sia diventato un punto d'interesse per il turismo più superficiale e disinteressato. Un selfie, un banale scatto creativo pretende di catturare l'essenza di un intero paese costretto ad abbandonare le proprie case e, in parte, le proprie convinzioni in nome di una tecnologia imposta. Marco Balzano con Resto qui non pretende di ricostruire storicamente minuto per minuto gli ultimi anni di Curon bensì sceglie di immaginare e raccontare le storie vitali di suoi ipotetici abitanti.
Sogni, illusioni, valori ed errori si intrecciano sviluppandosi attraverso temi per niente banali. Non si tratta semplicemente di un gruppo di persone uniti da un passato e da un destino comune indissolubilmente radicato in una terra costantemente contesa. L'aspetto più affascinante riguarda l'incomprensibilità, l'incapacità costante di interagire e comunicare. Nella narrazione, quasi una lunga lettera che pone in primo piano senza filtri i pensieri e le preoccupazioni più intime di Trina, emergono spesso le difficoltà legate alla lingua: suoni tedeschi e italiani, all'apparenza compatibili, non sono altro che le metafore di continui dialoghi impossibili e di silenziose ma non per questo meno letali sopraffazioni. Una costruzione, un nuovo progetto diventa così il simbolo della distruzione di tradizioni e memorie.
Una lettura potente che si avventura ben più a fondo di una semplice analisi storica di un evento controverso ma ne approfondisce con originalità e riflessioni i risvolti più significativi nella psicologia dei protagonisti.
L'ho trovato molto ben scritto, ma troppo a tavolino, troppo furbetto. Insomma, piaciuto a metà.
RispondiEliminaUn po' di furbizia c'è, è innegabile. Mi è piaciuto molto, tuttavia, l'intreccio di voci e storie di Curon :)
EliminaAvevo ascoltato un'intervista all'autore e da allora è nella mia wishlist! Dovrò recuperarlo, prima o poi.
RispondiEliminaDa tempo sonnecchiava sul comodino. Anche nel mio caso, lo spunto per iniziarlo, finalmente, è arrivato dopo aver partecipato ad un incontro con Balzano che, in poco meno di un'ora, ha saputo convincermi ;)
EliminaSono contenta ti è piaciuto! È un esperienza di lettura questa che mi piacerebbe vivere: ho letto troppi commenti positivi, e penso a questo punto un motivo ci sarà ☺
RispondiEliminaTe lo consiglio vivamente: certo, spesso gioca abilmente con i sentimenti ma sa come raccontare una storia di grande profondità :)
Elimina