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"Licorice Pizza" di Paul Thomas Anderson

  Titolo: Licorice Pizza Un film di Paul Thomas Anderson con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Tom Waits, Bradley Cooper, Benny Safdie, Maya Rudolph, Skyler Gisondo, John C. Reilly Genere: commedia, drammatico, sentimentale Durata:  133 min Anno:  2021 Voto: 5/5 ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ San Fernando Valley, 1973. Disarmata da dimostrazioni di inaspettata sicurezza e maturità da parte di un adolescente, l'annoiata assistente fotografa venticinquenne Alana Kane ( Alana Haim ) accetta - non senza riluttanza - di uscire a bere qualcosa con il divertito e divertente attore quindicenne Gary Valentine ( Cooper Hoffman ), suo insistente corteggiatore. Tra improbabili slanci imprenditoriali e bisticci per imprevisti e incomprensioni reciproche, l'insolita coppia si avventura per le strade pulsanti dell'immaginario californiano degli anni Settanta sempre in corsa contro il tempo, cercando di trovare il proprio percorso e scopo in un mondo sopra le righe. Ma sullo sfondo di eccentrici episodi d

"Il bandito delle 11" di Jean-Luc Godard | Thursday Classic |

Il bandito delle 11

Titolo: Il bandito delle 11

Titolo originale: Pierrot le Fou

Un film di Jean-Luc Godard con Jean-Paul Belmondo, Anna Karina, Graziella Galvani, Dirk Sanders, Samuel Fueller

Genere: drammatico

Durata: 110 min

Ambientazione: Francia

Anno: 1965

Voto: 3,5/5

3 e mezzo


L'esistenza agiata di Ferdinand Griffon (Jean-Paul Belmondo) scivola via noiosamente tra discussioni di rito con la moglie e vuote serate mondane. Proprio durante una di queste ultime, l'uomo incontra Marianne (Anna Karino), una sua vecchia fiamma che ora è la babysitter dei suoi figli. Questo incontro inaspettato spinge Ferdinand "Pierrot" a slegarsi da tutte le regole e le situazioni che gli impediscono di vivere la sua vita pienamente. Inizia così un lungo viaggio insieme alla giovane che porterà i due protagonisti nel sud della Francia tra emozioni, gangster e inganni pericolosi.

Pierrot le Fou
Fonte: Vodkaster
Tra i migliori insegnamenti che la sottoscritta ha avuto dal cinema c'è l'incoraggiamento a uscire dagli schemi, il suggerimento di tuffarsi nell'inaspettato, togliere difese e pregiudizi per scoprire qualcosa di sorprendente. Negli ultimi tempi questo consiglio è stato colto alla lettera e lo spazio di Thursday Classic è diventato un'opportunità per riscoprire piccoli grandi film di anni più lontani. Con Il bandito delle 11 si superano i miei radicati tentennamenti nei confronti dell'universo cinematografico francese e di un tipo di cinema dall'aria intellettualoide che per molto tempo ho guardato con sospetto. Il decimo film di Jean-Luc Godard, simbolo anche della 71a edizione del festival di Cannes, è il titolo giusto per avvicinarsi con curiosità a questo panorama senza timori reverenziali.

"Il cinema è come un campo di battaglia: l'amore, l'odio, la violenza, l'azione. In una sola parola, l'emozione!"

Dietro la cinepresa, Jean-Luc Godard: una figura complessa, controversa e a tratti mistica che sembra somigliare così tanto a questa sua creatura su celluloide. Nei panni del protagonista un Jean-Paul Belmondo che, con quell'aria così camaleontica, riesce splendidamente a passare dalle espressioni annoiate della sua vita borghese a lampi divertiti e divertenti che gli illuminano il volto. La storia del suo Pierrot, nelle cui vene scorrono passione per l'arte, amore per la cultura e per le emozioni stesse, e di Marianne muove i primi passi con cautela tra le tinte drammatiche e le pieghe più personali. Si vive la frustrazione svogliata di un uomo. Il racconto, però, si tinge subito del giallo-noir della fuga on the road con e dal crimine, e si arricchisce di colori dinamici della spensieratezza e del più puro disordine. La splendida fotografia di Raoul Coutard insegue i fuggitivi indugiando anche un po' patriotticamente sul rosso della cravatta di Ferdinand, sull'ingannevole candore dell'abito di Marianne e sul blu del mare della Provenza (e non solo). Sono i colori pop, sono le sfumature - e i non troppo velati riferimenti - di un'epoca di contraddizioni.

Fonte: Giornale Pop
Proprio di queste appassionanti contraddizioni si alimenta questo film, dall'apparente aria spensierata ma frutto di complessità e articolate contrapposizioni. Le continue fughe, i cambi di piani, i travolgenti ed infervorati discorsi fuori campo di un protagonista così diverso dalla sua leggera controparte femminile sono solo lo specchio di una condizione difficile e di una continua ricerca senza fine. I significati e le riflessioni emergono gradualmente e affiorano sul finale, sotto un acceso sole all'orizzonte. Non bastano, tuttavia, le ultime sequenze per far luce interamente su una storia costruita con scrupoloso - e per questo affascinante nella sua essenza criptica - disordine. Un film che affascina con le sue scelte fuori dalle regole e che accompagna lo spettatore all'epilogo con la certezza che, prima o poi, la curiosità lo porterà nuovamente à grand vitesse a bordo di una Ford Galaxy insieme a Pierrot e Marianne per cercare nuovi significati e attimi da immortalare.

Thursday Classic

Fede Stories.

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