SerialTeller
L'appuntamento di Stories. dedicato al piccolo schermo.
Ah, i favolosi anni Ottanta! Quanto sono profondamente radicati nell'immaginario comune con la loro musica, i loro film e le loro mode di ogni genere? Insomma, negli ultimi anni non sono mancati prodotti, sia per piccolo che per grande schermo, che hanno saputo incantare con le loro atmosfere volutamente nostalgiche e i loro omaggi a grandi cult di quel decennio. Proprio per questo, forse, sembra che proprio quegli anni, ora, non abbiano più niente da dire. Forse, invece, si tratta semplicemente del fatto che la vena retrò-nostalgica che ha segnato il cinema e le serie tv recentemente sta iniziando a stancare. Uno show solido, convincente e coinvolgente, tuttavia, sa sempre, in qualsiasi occasione, come catturare e trascinare con sé lo spettatore in un interminabile circolo vizioso.
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Genere: commedia
Stagione: 1
Lingua. inglese
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Non vedevo Ed Westwick da parecchio tempo. A dir la verità, credevo che la sua popolarità sarebbe sempre (e solo) stata indissolubilmente legata al suo iconico ruolo di Chuck Bass nel fortunato Gossip Girl: difficile scrollarsi di dosso una figura così ingombrante. A cinque anni dalla fine della serie che lo ha reso celebre e dopo alcuni progetti finiti male, l'attore inglese torna in scena con una serie tv di BBC Two regalando uno straniante accento spiccatamente british. E' lui, infatti, il volto di Vincent Swan, il protagonista di White Gold, period comedy - si può dire? - in 6 puntate da mezz'ora dal sapore eighties. Lo show, con sguardo divertito e con humour tipicamente inglese, racconta le avventure di un trio di venditori porta a porta impegnati a sfondare nel crescente e dinamico business delle finestre in pvc a doppio vetro.
Ok, vi capisco: la sola trama, spiegata con queste poche parole, sembra una bella fregatura come quelle che solo un astuto venditore come Vincent riuscirebbe ad organizzare. White Gold, però, potrebbe regalarvi qualche chicca inaspettata. Potrebbe.
Nelle sue poche ma giuste puntate, questa serie tratteggia un po' i vizi e le manie di una generazione che, in quell'epoca, ha messo profondamente le radici. Il desiderio di arrivare a tutti i costi, di arricchirsi, di essere riconosciuto: Vincent, personaggio più che riuscito, rappresenta tutto questo insieme al suo essere tremendamente egoista - nonostante la sua giovane famiglia - e pieno di vizi di qualsiasi natura. Le sue due spalle, il determinato Fitzpatrick e il perdente Lavender, risultano efficaci nella narrazione nonostante non raramente ricadano nello stereotipo come molti dei personaggi secondari.
In conclusione la serie si rivela perfetta per un paio di serate spensierate e, soprattutto, senza troppe pretese ma, ad eccezione di un brillante protagonista e di qualche scena veramente spassosa, fatica veramente a prendere il volo. Insomma, una di quelle visioni per niente impegnativi e poco memorabili ideali dopo qualche mattone in stile Game of Thrones per intenderci!
Voto prima stagione: 5 e mezzo
Mi ha sempre molto incuriosito su Netflix, ma ho anche talmente tanto da recuperare che non l'ho iniziato... ora penso proprio di farlo, senza troppe pretese!
RispondiEliminaUna visione ci sta, soprattutto per l'aria sorniona di Westwick che non esita a sfondare la quarta parete :)
EliminaFinora non avevo prestato molta attenzione a questa serie, devo ammetterlo... Ma hai ragione: potrei prendere in considerazione l'idea di usarla per "spezzare" un po' la visione di show più complessi e impegnativi! :D
RispondiEliminaÉ l'ideale per affrontare rilassati la sfilza di nuove serie che arriveranno tra fine ottobre e novembre (stranger things 2 e the punisher in primis) :D
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