Titolo: 2:22 - Il destino è già scritto
Titolo originale: 2:22
Un film di Paul Currie con Michiel Huisman, Teresa Palmer, Sam Reid, Simone Kessell, Maeve Dermody
Genere: thriller, fantascienza
Durata: 98 min
Ambientazione: Stati Uniti
Anno: 2017
Voto: 2,5/5
Trame intriganti intricate e confusione allo stato puro: il confine tra queste due condizioni è decisamente sottile e fragile. Basta ben poco, infatti, per trasformare un'idea brillantemente non lineare in una completa delusione. I thriller più riusciti spesso sfruttano un'abile combinazione di caos controllato ed equilibrio tra componente di suspense e un pizzico di fantascienza o pseudo-tale. Per realizzare un prodotto degno di nota, per un lavoro ben più convincente di un thrillerino estivo serve un regista valido ed un gruppo di attori in forma. 2:22 - Il destino è già scritto a partire dal trailer sembrava una visione interessante, uno tsunami capace di scuotere la piattezza dei film in sala in questa stagione.

Al suo secondo film da regista, Paul Currie dirige Michiel Huisman - che sul grande schermo non riesce ancora a trovare la sua dimensione - nei panni di un controllore di volo che da sempre vede nella realtà dei pattern, delle sequenze che si ripetono regolarmente e che rendono quindi, in un certo modo, prevedibile ogni tipo di avvenimento. La strana abilità del protagonista, però, converge costantemente verso uno schema prefissato che si conclude alle 2:22 nella Grand Central Station. Il fortuito incontro con Sarah (Teresa Palmer) sembra portare alla luce inaspettati ingranaggi del mistero.
Conclusa la visione si può dire che l'inganno è riuscito! La prima parte promette parecchio bene con un protagonista in un ruolo curioso e inedito e con una presentazione dinamica e all'altezza delle intriganti aspettative. L'aspetto estetico della storia, inoltre, è particolarmente curato. Poi.. l'inevitabile svolta che compromette quanto sapientemente costruito in precedenza. No, non si tratta della componente romantica, quella dopotutto ha un suo motivo più che valido d'esistere. Nemmeno dei numerosissimi echi ad altri film che in precedenza hanno esplorato giochi con le linee temporali a volte con un po' di magia:
L'esercito delle 12 scimmie, Predestination e
Storia d'inverno. Si tratta della scelta di sbrogliare la matassa del mistero in maniera poco nitida: attenzione, non si tratta di una mancanza del tal "spiegone" bensì di un chiarimento pulito, scorrevole e piacevole. Personalmente, questo film poteva muoversi verso il finale in modo migliore e da questo deriva un giudizio negativo per un film che può comunque considerarsi non proprio da cestinare.

Se ne parla anche su:
Ne ho parlucchiato giusto ieri.
RispondiEliminaConcordo con te, ma alla fine non gli ho voluto male. Poi che belli 'sti due. Anche l'occhio vuole la sua parte. :)
Beh, il caro Michiel ha proprio il suo perché ;)
EliminaPeccato si è rivelata una grande delusione! Peccato perché sembrava un bel film ☺
RispondiEliminaGuarda, la mia delusione è dovuta alla seconda parte un po' caotica. Una visione, senza troppe pretese, nonostante tutto potrebbe meritarsela :D
Elimina