Titolo: Scappa - Get Out
Un film di Jordan Peele con Daniel Kaluuya, Zailand Adams, Allison Williams, Bradley Whitford, Catherine Keener, Caleb Landry Jones
Genere: thriller, horror, satirico
Durata: 103 min
Ambientazione: Stati Uniti
Anno: 2017
Voto: 3,5/5
Un film acclamato, un film su cui nessuno avrebbe scommesso. Una pellicola di cui tutti parlano troppo bene.
SCAPPA!
Attenzione, si tratta di un film horror. Insomma, quanti sono - considerando gli ultimi tempi - i titoli di questo genere che si possono dire veramente riusciti?
SCAPPA!
- n.b. la sottoscritta si spaventava con qualsiasi puntata di Scooby-Doo -
Insomma, sulla carta, Scappa - Get Out non si presentava come una visione adatta a chi scrive. Tuttavia, non si può perdere l'occasione di parlare - o nel caso, criticare - il fenomeno cinematografico degli ultimi mesi, la pellicola che è stata un fulmine a ciel sereno nei cinema di tutto il mondo.
Come presentare l'esordio alla regia di Jordan Peele? In molti l'hanno definito la versione horror di "Indovina chi viene a cena", una sorta di originale remake in salsa post-Obama. Chris (Daniel Kaluuya), giovane fotografo afroamericano, si reca a casa dei genitori della sua ragazza Rose (Allison Williams). Quartiere agiato, famiglia affettuosa: solo il fratello di Rose e i due domestici neri fanno nascere qualche sospetto. Ma non sarebbe anche questo un pregiudizio? Il pregiudizio del pregiudizio? Difficile capire i confini di questa strana sensazione di Chris.
Qualità o incredibile tempismo? Impossibile non interrogarsi sul vero motivo del grande successo di questo film. Peele con l'aiuto di un buon protagonista - già apprezzato anche in Black Mirror - gioca con i timori e le abitudini più ambigue degli statunitensi all'alba della presidenza trumpiana. Non si può negare che l'attualità ha coperto un ruolo importante in tutto questo. Bisogna però riconoscere un grande merito a questo film: non è mai eccessivo, non sfrutta - almeno per buona parte del film - il fattore orrore con sangue e stratagemmi tipici da horror. No, la pellicola si avventura tra le dinamiche sociali, tra le frasi d'occasione, quelle di cortesia e tra i luoghi comuni fortemente radicati che emergono attraverso dialoghi ma, soprattutto, anche con piccoli dettagli. Rappresentativa la scena in cui Dean, padre di Rose, parla di Jesse Owens che alle olimpiadi sconfisse il nonno Armitage: un misto di ammirazione e nascosto rancore che troverà ulteriori chiavi di lettura nel corso del film.
Interessante leggere l'opinione di una non fan del cinema horror (mi par di capire)! Per me gran bel film, e ultimamente ne sono usciti di horror meritevoli! Don't breathe, The Babadook, It follows, The witch... ti linko la mia recensione di It follows, nel caso volessi leggerla!
RispondiEliminahttps://vengonofuoridallefottutepareti.wordpress.com/2018/02/07/it-follows-da-vedere/
Ho scritto sul blog di SamSimon e ho letto il tuo commento e sono passato, e niente, non gli davo una chance, invece vedendolo mi sono ricreduto, giudizi positivi più che giustificati ;)
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