Titolo: Gone Girl
Autore: Gillian Flynn
Anno: 2012
Voto: 4,5/5
“There's a difference between really loving someone and loving the idea of her.”
Poco meno di tre anni fa in questi spazi si parlava, non senza lodi, dell'ennesimo straordinario film di David Fincher. Incredibile pensare che il suo lavoro si sia sviluppato a partire da un'idea semplice e spesso considerata banale: intrufolarsi nelle complicate dinamiche che regolano il rapporto di una giovane coppia. A renderla fuori dal comune? Una protagonista sublime come Rosamunde Pike e l'accattivante scrittura di Gillian Flynn, autrice di Gone Girl, libro da cui è stato tratto l'omonimo film di successo del 2014.
Una coppia giovane e affascinante che sembra perfetta. Basta poco, però, per incrinare una relazione che sembrava idilliaca: un trasferimento dalla fervente New York alla monotona North Carthage, figure familiari ingombranti e soffocanti e l'avvento dell'abitudine mettono a dura prova i sentimenti di Amy Elliott e Nick Dunne, giunti ormai al quinto anniversario del loro matrimonio. L'improvvisa e misteriosa scomparsa di Amy, però, sconvolge la cittadina e porta subito a pensare che il marito sia coinvolto in qualche terribile crimine. Tutto sarà veramente come sembra?
"Amy made me believe I was eceptional, that I was up to her level.[...] I couldn't handle the demands of greatness."
Sono le parole, i pensieri e le voci di Nick ed Amy che ci guidano, a capitoli alterni, in questa intrigante lettura. Attraverso il diario della sfuggente protagonista ricostruiamo la loro storia, come si sono incontrati, come si sono innamorati ed infine come hanno iniziato a non sopportare i loro piccoli/grandi difetti. Con gli occhi di Nick osserviamo lo svilupparsi delle indagini, delle ricerche e della speciale caccia al tesoro che da sempre la moglie organizza per il loro anniversario. Con un ritmo crescente emergono attraverso i loro racconti i caratteri dei due personaggi insieme ai loro ingannevoli atteggiamenti e, parallelamente, un dubbio nasce nella mente del lettore: di chi posso realmente fidarmi? La Flynn gioca in maniera brillante con l'ambiguità dei due narratori, con le incertezze che avvolgono le vicende narrate e con questo sentimento caotico cattura chi legge, lo rende dipendente ed allo stesso tempo consapevole che, inevitabilmente, qualcuno nella storia riuscirà ad ingannarlo. Sono pochi i thriller capaci di mettere in moto - non certo semplici - di un meccanismo così complesso quanto essenziale per un'ottima storia.

Anche a me è piaciuto molto, anche se il finale mi è sembrato fin troppo.. "architettato", non so come spiegarlo senza fare spoiler XD
RispondiEliminaUhm, credo di aver capito cosa intendi! Invece a me il finale è piaciuto parecchio :D
EliminaMagistrale, davvero.
RispondiEliminaPoco da aggiungere :D
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