Tra esordienti e giovani talentuosi, anche quest'anno, non mancano i grandissimi nomi tra i candidati agli Oscar di quest'anno. Si tratta di interpreti, sia maschili che femminili, che nel loro curriculum possono già vantare importanti riconoscimenti tra cui anche Academy Award. La loro nomination, spesso, rappresenta un gradito ritorno alle luci della ribalta internazionale. L'occasione diventa ancora più speciale se l'attore in questione è in gara con un film di cui è anche regista.

Non molti attori rientrano nella ridotta lista dei plurivincitori di un Oscar. Ancora di meno sono gli attori afroamericani ad avere vinto due di questi premi. E' il 1990 l'anno in cui Denzel Washington conquista la sua prima statuetta come migliore attore non protagonista in Glory - Uomini di gloria, a quasi tre decenni di distanza dalla rivoluzionaria vittoria di Sidney Poitier. Dodici anni dopo, l'attore nato a Mount Vernon bissa il successo trionfando come migliore attore in Training Day. E' evidente che si sta parlando, sotto qualsiasi prospettiva, di uno dei migliori attori degli ultimi trent'anni e i fatti, ancora una volta, lo confermano.
La prima delle sue 7 nomination all'Oscar risale al 1988 con Grido di libertà. Nei panni dell'attivista sudafricano Steve Biko, Denzel Washington, sotto la regia del compianto Richard Attenborough, si impose all'attenzione del grande pubblico con un ruolo importante ottenuto dopo diversi anni di dura gavetta nel mondo dei film e delle serie dedicate al piccolo schermo. Da quel momento il nome dell'attore iniziò a figurare nei cast delle più interessanti pellicole degli anni Novanta, dal sopracitato Glory all'impegnato Philadelphia, senza dimenticare le importanti collaborazioni con il regista Spike Lee.

Il terzo millennio si apre con il suo secondo importantissimo riconoscimento, con l'inizio del sodalizio con Tony Scott e Antoine Fuqua e con il suo debutto alla regia nel 2002 con Antwone Fisher. Attore versatile ed estremamente dinamico nella sua carriera, Denzel Washington riesce sempre a portare sul grande schermo personaggi complessi impossibili da definire con semplici etichette. Nei suoi film, anche nei meno apprezzati o conosciuti, l'attore statunitense ha saputo dare profondità a figure mai banali, mai scontate capaci di conquistare il cuore e l'affetto del pubblico - e della critica - nonostante le loro essenziali sfumature più cupe.
Il 2017 potrebbe rappresentare l'anno dell'ennesima importante svolta nella carriera di Denzel che, con la sua terza regia di Fences, il 26 febbraio sarà in gara per ben due categorie, quella di migliore attore protagonista e quella per il miglior film. Con il suo ultimo film, l'attore approfondisce uno dei pochi lati del cinema che nella sua lunga carriera non aveva ancora esplorato, affrontando la trasposizione cinematografica di una piece teatrale vincitrice del premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1983. Una sfida importante che Washington porta a termine con buon successo.
A mio parere, la sua performance in Fences non è tra le sue migliori ma sicuramente darà del filo da torcere al favorito della vigilia, Casey Affleck.
I must watch:
Training Day - American Gangster - Flight

Non ho visto ancora il film di Affleck ma, al momento, Denzel è il mio preferito. Film molto imperfetto, che però mi è piaciuto tanto. Anche se, quando c'è in scena la Davis, quasi quasi se lo mangia... :)
RispondiEliminaNon ne ho ancora parlato sul blog ma - ahimè - in Fences non mi ha convinto quanto speravo.. Viola, invece, si è rivelata straordinaria!
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