Titolo: Il cliente
Titolo originale: The Client
Autore: John Grisham
Anno: 1993
Voto: 2/5
Avete presente quella particolare sensazione che vi assale dopo aver visto un film che sapete essere tratto da un libro? Sì, ogni tanto è proprio grazie alla trasposizione cinematografica che si riscopre l'omonimo libro. Questo spesso accade con le storie immaginate da John Grisham, scrittore americano che, dando origine al genere del legal-thriller, rappresenta una fonte inesauribile di idee per il grande schermo. Sono innumerevoli, infatti, le pellicole tratte dai suoi lavori. Il cliente è uno dei tanti suoi romanzi che ha avuto questo destino.
Nel profondo Tennessee, a Memphis, vive la famiglia Sway, una madre e due giovani figli alle prese con un'infanzia tormentata. A peggiorare la loro situazione il suicidio dell'avvocato di un pericoloso boss mafioso, Barry Muldanno, coinvolto in un'indagine per l'omicidio di un senatore. Mark Sway, il maggiore dei fratelli, ha, infatti, parlato con il suicida che, nei pochi minuti che lo separavano dalla morte, ha rivelato al bambino - ha solo undici anni - il luogo in cui è stato nascosto il cadavere del senatore. Tale rivelazioni sarebbe un'incredibile svolta nelle indagine ma, allo stesso tempo, comporterebbe un consistente rischio per tutta la famiglia Sway. Fortunatamente Reggie Love, un determinato avvocato, si prenderà cura del complicato caso di Mark.

La mia adorata Susan Sarandon, nell'omonimo film diretto da Joel Schumacher, mi aveva incuriosito. Nei panni di Reggie Love era riuscita a farmi tuffare tra le pagine del romanzo di Grisham, uno dei suo libri più apprezzati: le aspettative salgono. I primi capitoli non coinvolgono, i personaggi appaiono distaccati, piatti. Si prova comunque a proseguire nella lettura con la cieca speranza di miglioramento. La storia narrata inizia a prendere la giusta piega a circa metà romanzo: finalmente si riescono a sfruttare alcune sue potenzialità. E' interessante, infatti, il coinvolgimento di un bambino nella vicenda.
L'undicenne Mark si ritrova al centro di un caso in cui diversi 'giocatori' hanno parecchi interessi. Tra tutti, Roy Foltrigg, detto "il Reverendo", è senza dubbio il personaggio che, riuscendo ad incastrare Muldanno, otterrebbe i maggiori vantaggi. Purtroppo, Grisham pecca proprio nel caratterizzare i personaggi. Foltrigg appare volontariamente fastidioso, non ha un degno approfondimento capace di dargli spessore. Nemmeno Reggie Love, la figura più affascinante, trova il giusto spazio. Vengono suggeriti alcuni momenti del suo doloroso passato ma il personaggio non riesce liberarsi da stereotipi e svolte prevedibili.
E diciamolo: meglio il film!
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