Titolo: Pista nera
Autore: Antonio Manzini
Anno: 2013
Voto: 3,5/5
Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui ho avuto la fortuna di conoscere Antonio Manzini. Circa un anno fa, in occasione del festival letterario-teatrale che viene organizzato ad Arona da un'associazione di cui faccio parte, l'autore romano presentò il suo romanzo Era di maggio. Ammetto subito che ai tempi conoscevo semplicemente il nome di questo scrittore, non avevo mai letto niente di suo. Il divertimento e la simpatia con cui parlava della creatura nata dalla sua penna, Rocco Schiavone, mi colpirono e mi incuriosirono. Recuperai così Pista nera, primo capitolo di questa saga poliziesca di successo. Questo acquisto rappresentò anche il mio primo confronto con un Sellerio cartaceo, uno di quei volumetti blu in carta vergata che a lungo mi affascinavano dalle vetrine.
Un paio di Clarks, un pesante loden e qualche rottura... di scatole.
L'incontro con il commis - pardon! - vicequestore Rocco Schiavone può essere riassunto con quelle poche parole. Lontano dalla sua amata Roma, rievocata tramite flashback e immagine sfumate, il protagonista dovrà affrontare un intricato caso. Sulle fredde montagne della Val d'Aosta in piena stagione sciistica, viene infatti ritrovato un cadavere tra la neve in terribili condizioni. Il burbero ma brillante Rocco è chiamato ad investigare per scovare il colpevole. Difficile arrivare ad una soluzione in un luogo in cui tutti si conoscono e sono (quasi) tutti imparentati: i segreti sono tenuti ben nascosti agli estranei e le trame di invidie e rancori sono così fitte, così difficili da decifrare correttamente.
Ho apprezzato molto l'inizio della serie dedicata a Schiavone, un personaggio che viene introdotto con un velo di mistero che lo circonda. Il suo passato rimane ancora molto confuso e vago: sono pochi gli indizi che passo dopo passo, capitolo dopo capitolo, il narratore dissemina con cura. Sicuramente questo aspetto verrà approfondito nelle prossime avventure.
Molto interessanti anche i variopinti personaggi di contorno a cui viene riservato uno spazio ridotto ma che spero vengano 'esplorati' ulteriormente in futuro. La trama non è eccessivamente complicata e, nella sua piacevole semplicità, rende più scorrevole la lettura conducendo il lettore ad un finale comprensibile ma non per questo banale.
Ho scoperto da poco questo autore grazie ad un'altra recensione ma ora sono sempre più convinta, devo riuscire a leggere qualcosa di suo al più presto!!! :)
RispondiEliminaCredimi, ne vale la pena :D
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