Titolo: Cosmopolis
Autore: Don DeLillo
Data pubblicazione: 2003
Voto: 3/5
Assurdo, paradossale, realistico, concreto.
E' molto, molto difficile parlare di Cosmopolis, spesso considerato come uno dei grandi capolavori di Don DeLillo. Questo romanzo viene spesso citato anche tra gli esempi di letteratura postmoderna statunitense, una pietra miliare nella storia delle pagine stampate a stelle e striscie.
Il libro è tutto questo e molto di più in sole 180 pagine, poco più di un manuale d'istruzioni, traduzioni incluse. Sì, proprio un manuale delle istruzioni di qualche strano marchingegno. Facile da leggere, difficile da comprendere, faticoso da metabolizzare.
Lo dirò senza mezzi termini: questa lettura ha l'incredibile e temibile potere di far sentire stupido il lettore. Spesso, tra un capitolo e l'altro, mi sono chiesta se questo fosse troppo, troppo per me. Non si trattava di semplice necessità di abbandonare la storia perché poco gradevole. Era una pura e semplice resa, una vergognosa bandiera bianca. Rimaneva, tuttavia, quell'inspiegabile ed oscuro fascino sinistro tipico dell'oggetto sconosciuto. Questo mistero mi ha dato la spinta per continuare nella lettura.
Il protagonista di questa surreale avventura è Eric Paker, giovane miliardario, che decide di andare dal suo barbiere di New York in una giornata a dir poco caotica. Il libro può essere considerata una moderna versione dell'
Ulysses. Esso ha infatti numerosi punti di contatto con il capolavoro di Joyce, soprattutto per quanto riguarda la questione temporale ed il continuo flusso di pensieri. Don DeLillo in pochi capitoli descrive criticamente il mondo del terzo-millennio, perso nell'astrattezza dell'internet ed incapace di distinguere presente dal futuro. Sin dalle prime pagine, per mezzo di immagini spesso disturbanti e personaggi vuoti, emerge un duro e crudo ritratto della società degli ultimi anni.
Mi aspettavo qualcosa di diverso, lo ammetto. Probabilmente una futura rilettura saprà convincermi completamente.
Cosmopolis, tuttavia, offre interessanti spunti di riflessione su tematiche tutt'altro che banali.

ho visto al cinema la trasposizione del libro, con Pattinson come protagonista...
RispondiEliminasono uscita dalla sala prima che finisse... decisamente non era il mio genere, e De Lillo, come autore non mi fa particolarmente curiosità
Ho da poco recuperato anche il film di Cronenberg e sì, concordo: è decisamente più faticoso del libro!
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