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"Licorice Pizza" di Paul Thomas Anderson

  Titolo: Licorice Pizza Un film di Paul Thomas Anderson con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Tom Waits, Bradley Cooper, Benny Safdie, Maya Rudolph, Skyler Gisondo, John C. Reilly Genere: commedia, drammatico, sentimentale Durata:  133 min Anno:  2021 Voto: 5/5 ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ San Fernando Valley, 1973. Disarmata da dimostrazioni di inaspettata sicurezza e maturità da parte di un adolescente, l'annoiata assistente fotografa venticinquenne Alana Kane ( Alana Haim ) accetta - non senza riluttanza - di uscire a bere qualcosa con il divertito e divertente attore quindicenne Gary Valentine ( Cooper Hoffman ), suo insistente corteggiatore. Tra improbabili slanci imprenditoriali e bisticci per imprevisti e incomprensioni reciproche, l'insolita coppia si avventura per le strade pulsanti dell'immaginario californiano degli anni Settanta sempre in corsa contro il tempo, cercando di trovare il proprio percorso e scopo in un mondo sopra le righe. Ma sullo sfondo di eccentrici episodi d

"Steve Jobs" di Danny Boyle

Steve Jobs

Titolo: Steve Jobs

Un film di Danny Boyle con Michael Fassbender, Kate Winslet, Seth Rogen, Jeff Daniels

Genere: biografico, drammatico

Durata: 122 min

Ambientazione: Stati Uniti

Anno: 2015

Valutazione: 4/5

4

"Io suono l'orchestra!"

Film basato su Steve Jobs, la biografia ufficiale scritta da Walter Isaacson

- Al 2° posto della Top 10 Movies del 2016 -


Venerdì 22 gennaio, treno
Sabato andiamo a vedere Steve Jobs?

Michael Fassbender. Quando ho saputo che l'avrei visto nei panni di una delle menti più creative dell'ultimo secolo sono impazzita. Una notizia favolosa supportata dai nomi di Aaron Sorkin e Kate Winslet. Si preannunciava un'ottima visione. Le aspettative sono chiaramente alte anche se, leggendo qualche recensione statunitense, il film non ha esattamente spopolato Oltreoceano. Poco importa: sono più che sicura che amerò alla follia questa pellicola!
Il biopic su Steve Jobs firmato Danny Boyle è finalmente uscito al cinema. Di ritorno da un ordinario giorno di follia in università, mi strappo un sorriso prenotando i biglietti. Ora sono pronta a tuffarmi in un mondo di processori, microchip e.... genialità!

Una scena del film


Sabato 23 gennaio, cinema
Dove sono finita?

Claustrofobico. Questo è il primo aggettivo che mi viene in mente. Per tutta la durata del film si seguono i movimenti frenetici di Jobs nelle quinte di tre diversi teatri. Due ore, suddivise in tre atti che ripercorrono le presentazioni dei prodotti più importanti nella carriera di Steve Jobs, tappe fondamentali che vengono approfondite con dialoghi taglienti e senza filtri. Niente viene addolcito. Ogni dettaglio è chiaro e trasparente, proprio come nella biografia curata da Walter Isaacson. Steve Jobs non è mai stato un santo. Modi bruschi, incapacità di relazionarsi con la figlia e pretese spesso impossibili: questi sono alcuni tratti del suo carattere.
Il film è appena terminato con un crescendo travolgente. Non riesco a capire se mi è piaciuto. Ho adorato Fassbender, perfettamente calato nel ruolo al punto da minacciare seriamente il signor DiCaprio. Anche la Winslet non delude: una buona interpretazione che, però, non lascia il segno.
Il mio stordimento credo sia dovuto alle aspettative. No, non è dovuto al fatto che quest'ultime fossero alte. Mi aspettavo qualcosa di diverso.

Michael Fassbender


Domenica 24 gennaio, casa
Think Different!

Ho riflettuto. La verità è che questo film mi ha colto impreparata. Una confezione perfetta, studiata con precisione che, però, è completamente diversa dal classico paradigma di biopic. Il merito non è solo dello sceneggiatore Aaron Sorkin - inspiegabilmente snobbato dall'Academy - ma di un insieme di attori capaci di muoversi splendidamente sul palco dell'ininterrotto spettacolo teatrale della vita di Steve Jobs. Si pone così un accento sul confronto tra l'immagine pubblica del genio della Mela e quella privata, decisamente meno scintillante. Come capire i piani di Steve, come comprendere in anticipo le sue mosse in bilico tra determinazione e, non raramente, recitazione? Forse solo fuori dalle porte del teatro il protagonista riesce a trovare pace nel mezzo del turbinio di emozioni ed ansie e, probabilmente, l'incontro finale con la figlia Lisa ne è una dimostrazione.
Una visione che esplora una delle personalità più contraddittorie degli ultimi anni. Contraddittoria quasi quanto questa recensione.

Fede Stories.

Trailer:


Commenti

  1. Non vedo l'ora di vederlo, ho grandi aspettative!

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  2. lo sceneggiatore è lo stesso di the social network, che mi era piaciuto molto, ho grosse apsettative :-)

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