Titolo: Pride
Un film di Matthew Warchus con Bill Nighy, Imelda Staunton, Dominic West, Andrew Scott, George McKay, Ben Schnetzer
Genere: drammatico, commedia
Durata: 120 min
Anno: 2014
Ambientazione: Regno Unito
Valutazione: 5/5

Ah, l'Inghilterra! Patria delle commedie di Richard Curtis e di filmoni alla Jane Austen. Se si dovesse giudicare un paese dai suoi film, sarebbe difficile collocare il Regno Unito in una categoria precisa. Per l'Italia degli ultimi tempi, invece, nessun dubbio! Probabilmente l'amatissimo-odiatissimo Colin Firth incarna perfettamente ogni sua contraddizione. Dopo essersi guadagnato un posto di tutto rispetto nel cinema di un certo tipo, ha stupito tutti con la sua interpretazione action in
Kingsmen: Secret Service [
Recensione]. Il cinema britannico, secondo me, è proprio così: a volte annoia, spesso esagera, periodicamente regala una visione che è una sorpresa, un ottimo esempio di equilibrio tra l'anima drammatica e comica del Regno Unito. Recentemente ho gustato ed apprezzato moltissimo
Questione di tempo [
Recensione], credendo che per qualche mese non avrei trovato altro rivale. Mi sbagliavo. L'ultima pellicola di Matthew Warchus, presentata al Festival di Cannes nel 2014, mi ha subito conquistata e catturata. Ecco perchè
Pride è un film imperdibile!
Questa pellicola si occupa di diverse tematiche: dall'omosessualità alla politica, dal lavoro al conflitto generazionale.Tutti gli aspetti citati non sono certo nuovi nel panorama cinematografico internazionale. Dove risiede, quindi, la novità? Pride presenta una storia vera ed emozionante che riesce a coinvolgere chiunque mescolando moltissimi temi e dando loro il giusto spazio. Niente viene affrontato in maniera superficiale e banale. Ogni scena o sequenza è misurata e calcolata correttamente: questo film vi regalerà risate e lacrimoni, sorrisi ed interrogativi. Vi farà riflettere e soprattutto pensare portandovi con la mente all'ormai lontano(?) 1984 a Londra quando, un giovane attivista gay, Mark Ashton (Ben Schnetzer) inizia, insieme ad un piccolo gruppo di amici, una campagna a favore dei minatori che scioperano per le scelte della premier Margaret Tatcher.
Due categorie sociali agli antipodi paradossalmente condividono un progetto ed una battaglia per vedere riconosciuti i propri diritti.
Città, campagna. Londra, Onllwyn. Il contrasto è forte ed è evidente sin dai primi incontri ravvicinati tra i ragazzi del LGSM (Lesbians and Gays Support the Miners) ed i lavoratori della piccola comunità gallese: diffidenza, pregiudizi e a volte paura ingiustificata. Si osserveranno e si conosceranno passo dopo passo, iniziativa dopo iniziativa. Sarà l'inizio di una rivoluzionaria collaborazione che cambierà definitivamente l'esistenza di ogni personaggio.
Non credevo di poter dare un'altra opportunità a Dolores.. ops, Imelda Staunton. Credevo che nella mia mente sarebbe rimasta sempre intrappolata nel personaggio di Dolores Umbridge, la odiosa, irritante ed insopportabile preside di Hogwarts del quinto anno. Invece con questo film mi ha regalato un nuovo personaggio determinato e positivo che sicuramente ho apprezzato moltissimo. Non è l'unica rappresentante dei minatori ad avermi colpito. Tra questi vi è anche un Bill Nighy insolitamente tranquillo e pacato insieme ad un interessante gruppo di abitanti di Onllwyn che sembrano usciti direttamente da un romanzo di Miss Marple. Magnetico, invece, l'esuberante e scoppiettante personaggio interpretato da Dominic West, compagno del timido Gethin (Andrew Scott, il Moriarty di Sherlock). La loro storia personale verrà approfondita con il fluido scorrere della visione.
Assoluto, e perfetto, protagonista è però
Ben Schnetzer, il leader del movimento LGSM. Non lo conoscevo bene prima di questa pellicola ma credo che sia stato semplicemente ottimo nell'interpretare una figura come quella di Mark Ashton. Solo dopo ho scoperto che nel suo curriculum figura anche la parte di Max in
Storia di una Ladra di Libri. [
Recensione]
Se ancora non vi è chiaro, vi ripeto che questo film non può mancare nell'elenco delle vostre visioni. Vi assicuro che non ne rimarrete delusi e sarete conquistati dai toni leggeri e solari con cui tutto viene narrato, fidatevi!
Non lo conoscevo, ma mi ispira un bel pò! *___*
RispondiEliminaE se per te Imelda sarà sempre Dolores, posso dire che per me sarà sempre Vera (come nello splendido "Il segreto di Vera Drake): in ogni caso, una delle mie attrici preferite di sempre! :)
Te lo consiglio allora :)
EliminaDopotutto quello di Dolores è il ruolo con cui l'ho conosciuta!