Questa serie è stata una vera e propria sorpresa. Non avrei mai scommesso sul fatto che mi potesse piacere. Perchè? Ben due fattori mi allontanavano da questa visione. Il primo, il più evidente, riguarda il genere. Negli ultimi anni, sull'onda dell'immeritato successo di Twilight, è stato difficile sfuggire alle imboscate di vampiri e lupi mannari. Tuttavia, sono sopravvissuta a questa moda, piuttosto indesiderata. Almeno fino a quando non mi sono bruscamente imbattuta in
Hemlock Grove. Durante il lutto per la fine della trasmissione di
The Carrie's Diaries, Mediaset Premium mi ha sbeffeggiato tempestandomi con la pubblicità di un'"esclusivissima serie teen su creature soprannaturali". Potete immaginare quanto fossi in collera per la sostituzione di quella che era una delle serie del mio cuor con... una produzione che, così presentata, non sembrava altro che un derivato di Twilight. Hemlock Grove è inoltre prodotto da Eli Roth. E con questo arriviamo al secondo punto. In questo mondo di appassionati di Tarantino, io sono un'estranea. Il mio più grande pregiudizio cinematografico, però, non si ferma al regista sopracitato ma si estende inesorabilmente alla sua cerchia di amici.

Ho superato tutto questo dopo aver visto il pilot. Mi ero sbagliata: in questa serie l'argomento soprannaturale non è affrontato in maniera banale. I due protagonisti sono tutto tranne che banali. Assurdi sì, incoerenti sì, strani sì ma di sicuro non banali. Nei panni di
Roman Godfrey e
Peter Rumancek troviamo
Bill Skarsgard e
Landon Liboiron. Il primo è il rampollo della più ricca famiglia di Hemlock Grove, una sorta di famiglia Skarsgard telefilmica, e l'altro è uno zingaro da poco trasferitosi nella cittadina. Questa strana coppia sarà coinvolta nella terribile serie di omicidi avvenuti in condizioni fuori dal normale. E a sorpresa - facciamo finta che sia così - compariranno lupi mannari, angeli, vampiri, mostri di tutti i generi, specie ed ogni tipo di personaggio secondario. Proprio questi ultimi rendono affascinante la serie. Ognuno di loro meriterebbe una serie a sè.
I due più interessanti sono senza dubbio Shelley e Olivia Godfrey. La prima è l'inquietante ma tenerissima sorella di Roman che, a causa di un incidente ai tempi della sua nascita, è rimasta deforme. Olivia è, invece, la capofamiglia opportunista e letale interpretata da una Famke Janssen in formissima che mi ha sconvolto con le sue scarpe numero 46.

Insomma, la pittoresca Hemlock Grove, che ha le fattezze di Port Perry in Canada, è un mix tra Rosewood e Twin Peaks, un cocktail di suspance, avventura ed intrecci familiari. Puntata dopo puntata ti rende dipendente e incondizionatamente fedele anche dopo alcuni episodi non proprio memorabili bensì riempitivi. Peccato per la chiusura che è stata divisa in due tempi, il secondo dei quali sembrava più un apripista della seconda stagione che una vera e propria conclusione degna di questo nome. Beh, ora non mi resta che attendere nuovi episodi con cui poter adorare Roman come se non ci fosse un domani *___* Nell'attesa inizio una nuova serie di cui vi parlerò nella prossima puntata e che probabilmente interesserà molti, moltissimi appassionati lettori!
Alla prossima ;)
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Fede
Io ci ho litigato troppo con questa serie! Nel senso che lo streaming mi si impallava sempre a metà della prima puntata e non sono riuscita ad andare avanti, nonostante mi stesse piacendo un sacco!! A breve ci ritenterò, speriamo sia la volta buona!! :*
RispondiEliminaAhahah non lasciarti abbattere dallo streaming! ;)
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