Buonasera care e cari!
Correva ormai il lontano 27 novembre quando venne pubblicato l'ultimo post di Serial Teller.
Si, vi ricordate questa rubrica? Immaginavo che ve ne foste ormai completamente dimenticati.
Sono tornata con questa settima puntata per parlarvi delle mie ultime visioni telefilmiche. Questa settimana, infatti, vi propongo una novità piuttosto appetitosa soprattutto in questo periodo in cui al cinema si prevedono battaglie a suon di supereroi.
Agent Carter
 |
Titolo: Agent Carter
Genere: azione, avventura
Stagione: 1 ep. 1-2
Lingua originale: Inglese |
Pochi post fa ho avuto l'occasione di parlarvi dei progetti Marvel per il futuro: per i prossimi 5 anni con l'avvicinamento della Fase 3 sicuramente non mancheranno appetitose pellicole per tutti gli appassionati del genere. Se siete tra questi ultimi non preoccupatevi perchè l'attesa sarà più gradevole grazie ad altri progetti televisivi della Marvel.
Il 6 gennaio 2014 ha, infatti, debuttato con gran successo la serie Marvel's Agent Carter ambientata in America dopo la Seconda Guerra Mondiale, che vede come protagonista il personaggio citato nel titolo. Ma chi è Peggy Carter? I più attenti tra voi se la ricorderanno già dal primo capitolo cinematografico dedicato a Captain America (Chris Evand). Esatto, è proprio lei l'agente in questione. All'alba degli anni Cinquanta, la ragazza, interpretata da un'ottima Hayley Atwell, deve fare i conti con la nuova realtà del dopoguerra senza avere al suo fianco Steve Rogers, considerato morto. Le acque non sono ancora calme, soprattutto dopo che il genio milionario Howard Stark (Dominic Cooper) viene accusato di aver venduto ai nemici i progetti di alcune sue armi incredibilmente letali. Peggy si ritrova costretta a scegliere tra il suo lavoro da agente e l'amicizia. Una posizione decisamente scomoda.
Dopo Marvel's Agent of Shield, la casa di fumetti più famosa nel mondo lancia questa serie di otto episodi con una protagonista femminile, la prima in assoluto. Sin dal pilot, intitolato Now is not the End, è ben chiaro il contesto e l'obiettivo: il progetto si basa interamente sulla figura di Peggy Carter, una figura indipendente in un ambito lavorativo che nutre ancora qualche pregiudizi nei confronti delle donne. La sola Atwell tiene in piedi la storia aiutata da il maggiordomo inglese Jarvis (James D'Arcy) della famiglia Stark. La strana ed insolita coppia, in cui la mente fredda e decisa è quella della donna, puntata dopo puntata indaga sul pericoloso traffico di armi clandestino.
I momenti seri sono giustamente alternati a quelli umoristici: non mancano situazioni divertenti accompagnate dal clima degli Anni 50, ben ritratto in questi primi due episodi.Da ricordare che la prima puntata è stato scritto da Christopher Markus e Stephen McFeely, sceneggiatori dei film di Captain America e dell'ultimo Thor.
 |
E chi sennò? |
Alla regia di
Bridge and Tunnel troviamo un certo Joseph Russo, già arruolato per Captain America: Civil War. Sembra che gli addetti ai lavori della serie vogliano a tutti i costi evidenziare il legame tra Peggy e Steve, rimarcato anche da diversi flashback Tuttavia la sensazione riguardante
Marvel's Agent Carter è ben diversa: emerge l'idea e la volontà di creare un prodotto indipendente, con una storia propria ben lontana dal moderno S.H.I.E.L.D. E proprio per questo si differenzia nettamente dall'altra serie della Marvel giunta ormai alla seconda stagione.
In questo episodio finalmente si ha il primo vero e proprio faccia a faccia con un pericoloso nemico, uno scontro a cui Peggy non può e non vuole sottrarsi. Si scopre così l'esistenza di un'organizzazione criminale molto articolata che risponde al nome di Leviathan. La determinazione dell'agente riuscirà a portare in salvo anche Jarvis. Proprio quest'ultimo appare come un personaggio per cui l'azione non è certo una vocazione. Divertenti, infatti, le scenette casalinghe dell'uomo.
Si può dire che questo è un'inizio abbastanza promettente: la serie, per ora, non sembra avere intenzione di diventare un semplice 'tappa-buchi' dell'universo Marvel. E' un approfondimento su un personaggio che, cinematograficamente parlando, probabilmente non avrebbe riscosso molto successo. In questa formula, invece, potrebbe rivelarsi come una vera e propria sorpresa.
Unica pecca, abbastanza rilevante: la caratterizzazione dei personaggi secondari è completamente assente e questo li rende molto stereotipati. Siamo alle prime puntate, si può ancora rimediare.
Voto pilot: 7/8
Voto Bridge and Tunnel: 7 +
Commenti
Posta un commento