Titolo: Big Eyes
Un film di Tim Burton con Amy Adams, Christoph Waltz, Danny Huston, Jon Polito, Krysten Ritter, Jason Schwartzman, Terence Stamp
Genere: biografico, drammatico
Ambientazione: Stati Uniti
Durata: 105 min
Anno: 2014
Valutazione: 3/5
"Gli occhi sono il modo in cui esprimo le mie emozioni, li ho sempre disegnati così. Da piccola un'operazione mi ha lasciata sorda per un periodo e così mi sono ritrovata a fissare con lo sguardo, mi affidavo agli occhi della gente"
Non amo particolarmente Tim Burton. Probabilmente sono l'unica persona sulla faccia della terra a pensare questa ma... É la verità, niente di più, niente di meno. Negli ultimi anni, lo stesso fandom, che per definizione dovrebbe essere fedele nella buona e cattiva sorte, sembra essere un po' deluso. Fenomeno insolito? Nah, non credo: pare stia accadendo lo stesso anche ad un altro folto e nutrito 'clan' cinematografico, quello di Woody Allen. Colpa dei tempi? Colpa delle stelle? Non si può dire con certezza. Posso dire, però, che pur non essendo alleniana da manuale, ho apprezzato gli ultimi lavori del famoso regista occhialuto.
Ciò non si può dire, invece, per il venerabilissimo signor Burton che con Big Eyes sembra iniziare una nuova fase lavorativa - questa é stata la mia prima impressione - dopo il disastroso ed irrecuperabile Dark Shadows, film capace di fare ricredere anche il seguace più convinto. Sarà una breve pausa di riflessione o una vera e propria rottura quella con il fedele Johnny Depp?
L'interrogativo rimane anche dopo la visione di questo ultimo lavoro, un biopic su Margaret Keane nel cui cast, stranamente - o straordinariamente - non figura l'attore più in crisi del 2014.
Al suo posto, infatti, si trova il camaleontico
Christoph Waltz, giá pupillo di Tarantino, nei panni di
Walter Keane, pittore senza talento e scrupoli, vittima delle sue esagerate ambizioni e carnefice delle aspirazioni della moglie. Quest'ultima è interpretata da una delle migliori attrici degli ultimi anni, in costante crescita - la adoro, si capisce?. Sto parlando di
Amy Adams, si la stessa di
American Hustle, The Fighter,
Lei... Okay, mi fermo perchè potrei continuare all'infinito. Per questa interpretazione ha giá vinto un Golden Globe per la migliore performance in un film commedia/musical. Ma questa è veramente una commedia? Ne vale la pena?
Innanzi tutto non so se questo film si possa veramente collocare nel genere della commedia.. Già normalmente è difficile definire tale la storia di un personaggio realmente esistito: in questo caso lo è ancora di più. Margaret Keane è una pittrice. I suoi soggetti sono bambini, solitamente la figlia presa come modello, ma la vera particolarità dei suoi lavori risiede negli occhi, nei grandi e tristi occhi presenti in ogni suo quadro, caratteristica che li rende unici ed emozionanti. Questo, però, non accade con le produzioni dell'esuberante marito Walter, che sostiene di avere appreso l'arte dei paesaggi durante il suo presunto soggiorno in Francia. Spinto dalla voglia di ottenere successo e di far valere il proprio nome, l'uomo spaccerà per sue le opere della moglie e nasconderà la verità al mondo.
La prima parte della visione appare lenta, o meglio, è noiosa. Sì, lo so, si dovrebbe sempre evitare di usare quest'ultima aggettivo ma non trovo un degno sinonimo. Naturale stupirsi di come i quadri riescano a tenere aperti quegli occhioni quando le palpebre dello spettatore cadono lentamente ed inesorabilmente.
Inoltre, è assente, a mio parere, sin dall'inizio l'assenza dell'impronta di Burton. Insomma, credo che se non avessi saputo che dietro alla telecamera c'era lui - escludendo poche isolate e simboliche(?) scene - probabilmente non avrei mai capito che era una "Burton Production".
Christoph Waltz a volte appare sin troppo sopra le righe. Capisco che le condizioni ed il personaggio lo richiedano ma.. C'è sempre un limite.
Dopo aver parlato con cattiveria dei punti negativi, vi dirò cosa salvo.
Amazing Amy, citando un recente film. Unica vera stella della pellicola, riesce ad interpretare al meglio una donna che solo dopo alcuni anni di silenzio è riuscita a far sentire la propria voce per far riconoscere il proprio talento. Certamente non si tratta di una delle migliori interpretazioni della
Adams. Tuttavia, la sua presenza è un salvagente per il film che altrimenti sarebbe andato alla deriva dopo pochi minuti.
E poi.. vogliamo parlare di
Big Eyes di
Lana Del Rey, ne vogliamo proprio parlare? No, meglio ascoltarla!
Curiosità:
Questo è il primo film di Tim Burton, dai tempi del lontano Beetlejuice, in cui non compaiono attori con cui ha lavorato in precedenza.
La vera Margaret Keane appare in una sequenza del film mentre legge un libro.
Inizialmente Amy Adams rifiutò la parte poichè non comprendeva completamente la psicologia del personaggio che avrebbe dovuto interpretare. Solo dopo American Hustle accettò.
Pop Corn
L'ho visto sabato scorso...
RispondiEliminaMi aspettavo molto di più!Mi ha delusa :/
Anch'io onestamente.. abbastanza delusa :(
EliminaLo guarderò senza avere aspettative....
RispondiEliminaGiusto, uno dei più grandi errori, secondo me, é guardarlo con grandi speranze.. Senza questo problema, probabilmente si riesce ad apprezzare :)
EliminaSpero di andarlo a vedere al più presto .. anche se il trailer non mi ha entusiasmata .. A presto .. Dream Teller ^^
RispondiEliminaTe lo consiglio se sei fan di Amy Adams :D
EliminaNon ci crederai, ma questo l'ho visto!
RispondiEliminaSiamo andati a vederlo io e il mio ragazzo la sera del nostro anniversario ahah
All'inizio mi annoiava un pò, ma dalla seconda metà ho imparato ad apprezzarlo e ad amarlo.
Conosco bene i film di Tim, li ho visti tutti, e sapevo già con certezza che una storia come questa non sarebbe stata riprodotta in stile eccessivamente Burton. In ogni caso, io sono stata soddisfatta!