
Titolo originale: The Maze Runner
Titolo: Il Labirinto
Autore: James Dashner
Data pubblicazione: 2009
Voto: 3/5
Sulla copertina compare in bella vista "Un must per i fan di Hunger Games e Divergent". Slogan appetitoso e stuzzicante, decisamente in linea con le ultime tendenze. Se prima si puntava soprattutto sul genere fantasy, rimasto ormai orfano di Harry Potter, ora il re incontrastato è il signor distopico. Il Labirinto è, quindi, solo l'ultimo di una lunga serie. Quando ho iniziato a leggere le prime recensioni entusiaste, ricordo che mi stupii: insomma, neanche per la Collins c'era stata questa accoglienza! Ho pensato di aggiungere questo libro nella wishlist e solo ora, dopo aver visto al cinema anche l'omonimo adattamento, vi scrivo per dirvi cosa ne penso.
(Piccola riflessione) Veramente ad un autore fa piacere che il proprio libro venga presentato come il nuovo Divergent (che sostanzialmente, letto in altro modo, potrebbe significare 'brutta copia')? A questo punto un qualsiasi autore sconosciuto potrebbe prendere un futuro angosciante, proveniente dai nostri peggiori incubi, metterci due personaggi spaesati (meglio se di sesso opposto) ed ecco confezionato il prossimo bestseller internazionale. Con questo non intendo dire che non apprezzo questo genere, anzi! Voglio solo evidenziare come noi blogger, spesso, cadiamo in tranelli, presentando un libro semplicemente con un confronto. Ma una lettura deve essere valutata ed affrontata con diverso spirito, cercando di allontanare ogni possibile distrazione che si presenta sotto forma di paragone.
Con questa idea ho sfogliato le prime pagine del bestseller di James Dashner. La storia è accattivante, dinamica: difficilmente, leggendo, si troveranno momenti lenti e statici. Il vero motore dell'intera vicenda è senza dubbio la curiosità. Questo punto è il mio favorito. L'uomo conosce l' "ignoto" grazie alla curiosità. Così accade nel labirinto, dove il protagonista Thomas si risveglia all'improvviso senza ricordi nè memoria. Ciò che lo affascina di questa nuova dimora sono le alte mura ricoperte di vegetazione che la circondano: il labirinto. Insieme ai suoi compagni di sventura dovrà trovare tutte le risposte ai loro dubbi.
Si può tranquillamente affermare che questo sia un libro che si lascia leggere rapidamente. In poche ore si divora poichè coinvolge molto. Tuttavia alcune espressione di quello che dovrebbe essere il dialetto della Radura, sono molto ricorrenti ed altrettanto fastidiose. Alcuni personaggi sono appena abbozzati ed i temibili Dolenti sembrano docili mostriciattoli.
Un libro che nel complesso è godibile ma che pecca un po' nei piccoli particolari che dovrebbero fare la differenza.
Buona lettura :)
Sai che sono d'accordo con te!!!Il linguaggio della Radura mi ha infastidita molto.... XD
RispondiEliminaUna delusione unica! Cioè... ripeto, nel complesso è sufficiente ma mi aspettavo molto ma molto di più! O.O
EliminaIo spero di prenderlo presto!
RispondiEliminaE' una buona lettura, anche se non ai livelli di Hunger Games e Divergent :)
EliminaNon ho letto nemmeno 'Divergent' ahahha
EliminaMi è piaciuto moltissimo! Anche io ne ho scritto una recensione **
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