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"Licorice Pizza" di Paul Thomas Anderson

 

Licorice Pizza - Poster

Titolo: Licorice Pizza

Un film di Paul Thomas Anderson con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Tom Waits, Bradley Cooper, Benny Safdie, Maya Rudolph, Skyler Gisondo, John C. Reilly

Genere: commedia, drammatico, sentimentale

Durata: 133 min

Anno: 2021

Voto: 5/5


San Fernando Valley, 1973. Disarmata da dimostrazioni di inaspettata sicurezza e maturità da parte di un adolescente, l'annoiata assistente fotografa venticinquenne Alana Kane (Alana Haim) accetta - non senza riluttanza - di uscire a bere qualcosa con il divertito e divertente attore quindicenne Gary Valentine (Cooper Hoffman), suo insistente corteggiatore. Tra improbabili slanci imprenditoriali e bisticci per imprevisti e incomprensioni reciproche, l'insolita coppia si avventura per le strade pulsanti dell'immaginario californiano degli anni Settanta sempre in corsa contro il tempo, cercando di trovare il proprio percorso e scopo in un mondo sopra le righe. Ma sullo sfondo di eccentrici episodi di vita quotidiana, possono Gary e Alana rimanere davvero solo amici?

Licorice Pizza - Alana Haim e Cooper Hoffman

Il panorama cinematografico nelle ultime due decadi difficilmente ha trovato una figura creativa apprezzata unanimemente e, talvolta, inesorabilmente, un nome in grado anche di trovare un punto di incontro tra critica e pubblico cinefilo. Spesso, infatti, molte discussioni si sono concentrate su nomi divisivi o polarizzanti. In una scena così confusa quindi Paul Thomas Anderson è diventato l'eccezione che conferma la regola, forse unico saldo punto di riferimento come regista che a ogni nuovo lavoro ha saputo alimentare trepidanti attese prima e poi raccogliere consensi e calorose accoglienze sia ai festival più acclamati che in sala. Abile esploratore di generi e temi dal 1996, PTA non si è mai sottratto a sfide sul grande schermo costruendo, probabilmente anche grazie a questo suo spirito dinamico, un legame fortissimo con i suoi cultori. Con il suo ultimo film, Licorice Pizza, il regista statunitense si tuffa ancora una volta in un genere per lui quasi inedito, la rom-com adolescenziale, portando a compimento quello che è probabilmente il suo progetto più personale e spensierato. Sarà forse per questo che è finalmente riuscito a fare breccia nel cuore di chi vi scrive, da sempre piuttosto impassibile nei confronti di questo autore?

Non è mai bastata, infatti, l'ottima prova di Amy Adams in The Master e nemmeno quella della sempre più convincente Vicky Krieps in Phantom Thread per conquistare la sottoscritta, sempre in bilico tra ammirazione per messa in scena inattaccabile e repulsione per personaggi maschili e umanità poco appassionanti che popolano la filmografia di Anderson. Si è tratto indubbiamente anche di una questione di gusti non convergenti che per lungo tempo hanno tenuto lontano dai personali riflettori questa personalità creativa che, tuttavia, con questo nuovo esperimento narrativo ha saputo stimolare genuina curiosità. Complici le chiare ispirazioni e/o influenze degli amatissimi American Graffiti e Tutti vogliono qualcosa, sono bastate poche scene per riuscire a creare un'atmosfera avvolgente e coinvolgente al fianco dei due protagonisti. Le lettere d'amore nostalgiche a una Los Angeles d'altri tempi non sono senza dubbio una novità nel mondo del cinema ma quella firmata PTA, animata da rielaborazione di suoi ricordi d'altri tempi - è pur sempre un classe 1970 -, ribolle di frizzante e irrefrenabile piacere del racconto. In una San Fernando Valley costruita su suggestioni cinematografiche e televisive, i due protagonisti, infatti, si rincorrono tra episodi memorabili che affiorano sullo schermo come vividi ricordi di un epoca caotica, sospesa e forse bramata, grazie a una sceneggiatura a prova di bomba scandita da una colonna sonora trascinante e mai banale nella sua scelta di brani. Licorice Pizza, tuttavia, rende questo insieme più attuale che mai, sfruttando anche un intreccio che coinvolge effigi di una Hollywood che, anche se a fatica, sta forse scomparendo nella sua autocelebrazione sfrenata ed esasperata. Sono quindi memorabili, in questo senso, le apparizioni quasi eteree di Sean Penn e, soprattutto, di un Bradley Cooper in stato di grazia, forse al suo meglio nei panni dell'eccentrico Jon Peters.

Licorice Pizza - Alana Haim, Cooper Hoffman e Bradley Cooper
 
Ribaltando in parte le condizioni del suo precedente film, Anderson pone al centro della scena un rapporto lontano delle convenzioni tra un adolescente forse fin troppo maturo per la sua età e un'adulta che fatica a trovare una vera vocazione, sempre se davvero questa deve essere trovata nella vita. La scelta di due interpreti esordienti anche se tutt'altro che sconosciuti - Cooper Hoffman è il figlio del compianto Philip Seymour, attore feticcio di PTA mentre Alana Haim è un volto della band Haim per cui il regista ha girato alcuni videoclip - gioca pericolosamente con la sovrapposizione tra attore e personaggio arricchendo, grazie a prove attoriali complete, i due ritratti di sfumature autentiche. Entrambi a briglie sciolte, i protagonisti riescono gradualmente a definire quelle sensazioni sfuggente di un momento sospeso tra adolescenza ed età adulta attraverso un legame fatto di incomprensioni e complessità quanto di tenera goffaggine e ingenua incoscienza.

Tra note travolgenti e fughe surreali nella notte a bordo di un camion senza freni, questa pellicola si presenta come una delle migliori sfumature del cinema dell'ultimo periodo, tra emozioni e riflessioni non banali che trovano contatto anche con l'attualità. Imperdibile!


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Commenti

  1. P.T. ha veramente un'anima unica nel fare cinema. Per niente sostituì Altaman per le riprese di un film viste le problematiche di salute che affliggevano il regista.

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    1. PTA è senza dubbio una figura molto affascinante! Con questo film poi ho scoperto delle sfumature inedite di questo regista e ho saputo finalmente apprezzarlo appieno :)

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  2. Questo film possiede una grazia e una delicatezza (da non scambiare con leggerezza) che penso sia impossibile non adorarlo. Eppure non è un film frivolo: si parla di crisi economica, precarietà, inquietudine giovanile,,, sembra quasi un prequel di "Boogie Nights" (che invece era proprio un film sulla crisi sociale degli anni '80). Bellissimo davvero.

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    1. "Boogie Nights" è uno dei suoi titoli che ancora mi manca ma ora che mi hai "suggerito" questo fil rouge recupererò al più presto!
      Hai ragione: è tutto tranne che un film di banale leggerezza. Sa ammaliare grazie a un ottimo duo protagonista e a una colonna sonora spensierata ma conquista soprattutto grazie alla sua capacità di riflettere su un'epoca - e sulla sua eredità che arriva ancora fino a oggi con non poche somiglianze. Per ora, il film che ho più apprezzato in questo 2022 :D

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