Titolo: Dieci piccoli indiani
Titolo originale: And Then There Were None
Un film di René Clair con Barry Fitzgerald, Walter Huston, Louis Hayward, Roland Young, June Dupres, Judith Anderson
Genere: giallo
Durata: 97 min
Anno: 1945
Voto: 3,5/5
Dieci sconosciuti ricevono una lettera dal signor U. N. Owen che li invita a trascorrere un fine settimana sull'isola di Nigger Island, luogo remoto al largo delle coste del Devon. Il gruppo di invitati, dopo un iniziale momento di confusione, inizierà gradualmente a notare piccoli dettagli sospetti che alimentano un clima misterioso che avvolge l'intera dimora del signor Owen che tarda a presentarsi ad ogni incontro. Una nefasta filastrocca su dieci piccoli indiani che incontrano uno dopo l'altro la morte, infine, costringerà ogni invitato a mettere in discussione ogni sicurezza rimasta e a sospettare di chiunque.
Il leggendario René Clair, noto per le sue commedie e storie fantasiose, con Dieci piccoli indiani è alla sua prima prova con il genere giallo. L'adattamento del più celebre enigma a scatola chiusa è basato sull'opera teatrale scritta dalla stessa Agatha Christie, autrice dell'omonimo romanzo cult. La scelta di concentrarsi sulla piece riadattata piuttosto che sul libro nacque dalla necessità di uno spiraglio di speranza per il finale della storia: al tramonto della seconda guerra mondiale, un epilogo amaro non sarebbe stato accolto con favore dal pubblico. Con questi presupposti, quindi, si delineò la prova cinematografica di Clair in un terreno di gioco - di sospetti - per lui decisamente inedito.
Bastano pochi minuti al cineasta francese per trovare la giusta dimensione di un giallo. La prima sequenza, cinque minuti di taglienti silenzi, è un esempio magistrale di come costruire e tessere una ragnatela di sospetti e sguardi articolati su dettagli cruciali. I dieci personaggi di questa storia trovano forma, profondità e fascino sin dall'apertura con i loro gesti, inserendosi in un preciso immaginario e nutrendosene. Impossibile, quindi, sfuggire alla morsa di un intreccio ben curato e arricchito con una messa in scena elegante, ricamata da giochi di ombre che aggiungono un crudele tocco surreale alla narrazione. Ogni interprete incarna e ridefinisce il suo ruolo, trovando costantemente nuove sfumature di queste personalità ben note agli appassionati del genere. In questo modo, a quasi otto decenni di distanza dall'uscita in sala originale, questa versione del classico risulta essere ancora la più fedele e, allo stesso tempo, la più originale con il suo sinistro charme.
Commenti
Posta un commento