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"Licorice Pizza" di Paul Thomas Anderson

  Titolo: Licorice Pizza Un film di Paul Thomas Anderson con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Tom Waits, Bradley Cooper, Benny Safdie, Maya Rudolph, Skyler Gisondo, John C. Reilly Genere: commedia, drammatico, sentimentale Durata:  133 min Anno:  2021 Voto: 5/5 ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ San Fernando Valley, 1973. Disarmata da dimostrazioni di inaspettata sicurezza e maturità da parte di un adolescente, l'annoiata assistente fotografa venticinquenne Alana Kane ( Alana Haim ) accetta - non senza riluttanza - di uscire a bere qualcosa con il divertito e divertente attore quindicenne Gary Valentine ( Cooper Hoffman ), suo insistente corteggiatore. Tra improbabili slanci imprenditoriali e bisticci per imprevisti e incomprensioni reciproche, l'insolita coppia si avventura per le strade pulsanti dell'immaginario californiano degli anni Settanta sempre in corsa contro il tempo, cercando di trovare il proprio percorso e scopo in un mondo sopra le righe. Ma sullo sfondo di eccentrici episodi d

"The Last Duel" di Ridley Scott

 

The Last Duel - Poster
 
 Titolo: The Last Duel

Un film di Ridley Scott con Matt Damon, Adam Driver, Jodie Comer e Ben Affleck

Genere: drammatico, storico

Durata: 152 min

Anno: 2021

Voto: 4/5
 
⭐ ⭐ ⭐ ⭐

Nel cuore della Francia medievale del XIV secolo, all'ombra del regno di Carlo VI (Alex Lawther) si consuma una storia animata da mire di potere, tradimenti e, soprattutto, oppressioni. Tutto ha inizio con la rottura del legame di amicizia tra i cavalieri Jean de Carrouges (Matt Damon) e Jacques Le Gris (Adam Driver). Il rapporto tra i due si complicherà ulteriormente nel momento in cui Marguerite (Jodie Comer), giovane moglie di Jean, dichiarerà di essere stata vittima di violenza sessuale a opera di Jacques. L'accusa culminerà quindi in un duello di Dio, un confronto all'ultimo sangue tra i due cavalieri, l'ultimo di questo tipo nella storia.

The Last Duel - Adam Driver e Matt Damon

Una nuova creatura cinematografica di Ridley Scott è sempre e comunque un evento tanto quanto un'incognita. Non è un segreto che chi vi scrive nutra una certa venerazione nei confronti del regista britannico che, giunto alla veneranda età di ottantasei anni, nel 2021 gira non uno ma ben due film che, indipendentemente dalle impressioni di pubblico e critica, sapranno lasciare il segno di questa stagione di rinascita. Se per House of Gucci ci si può limitare solo al già scoppiettante trailer, per The Last Duel, uscito in sala il 14 ottobre, è già possibile azzardare anche qualche riflessione sul lungo termine - sia per l'immininte inizio dell'award season che per il suo ruolo su più livelli. Ora si può dire: l'arrivo in sala di questo titolo dopo la presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia segna il ritorno di una regia e una produzione completa e solida dopo quasi vent'anni - con la rara eccezione del bistrattato Prometheus - di titoli costantemente affetti da incertezze nella loro forma finale.

Cast con alcuni dei nomi più quotati di Hollywood e ambientazione medievale ispirata a una storia vera: i due ingredienti principali di una potenziale delusione cinefila sono serviti! In molti appassionati del cinema di Scott è probabilmente ancora vivo il ricordo del disastro Le Crociate, operazione mastodontica dai risultati piuttosto deludenti che, a distanza di sedici anni, aleggia ancora in tutte le produzioni del regista. Fortunatamente, questa nuova fatica riesce finalmente a non seguire le orme del suo infausto predecessore, trovando una nuova prospettiva sulla narrazione, anzi tre. La sceneggiatura a sei mani firmata da Ben Affleck, Matt Damon e Nicole Holofcener esplora infatti la vicenda al centro del film attraverso le verità di Jean de Carrouges, Jacques Le Gris e Marguerite de Carrouges, sulla falsa riga dei tanto citati Rashomon e The Affair. A ogni iterazione del racconto, si definisce quindi una sfumatura diversa di quanto accaduto, evidenziando sottilmente alcune scene chiave con differenze quasi impercettibili ma essenziali nella costruzione dei personaggi e del messaggio del film stesso. In questo senso è emblematica soprattutto la "scena del bacio" poiché attraverso ogni personaggio in gioco si trova un significato totalmente diverso: inizialmente Marguerite è un oggetto relegato in secondo piano, una pura proprietà come tante altre del marito, poi diventa una subdola tentatrice con piccole pieghe di sorriso ambigue. Solo con la terza iterazione emerge tutto il disagio, l'imbarazzo e la prima consapevolezza di una giovane donna che inizia a comprendere di essere parte di un sistema in cui lei non riuscirà mai (forse) a essere soggetto e non più oggetto. Anche quando ne avrà occasione, infatti, sarà solo per dinamiche di potere a lei estranee.

The Last Duel - Jodie Comer

Una sceneggiatura solida può essere considerata un ottimo scheletro di un film altrettanto robusto ma può anche non essere sufficiente per nascondere un montaggio grossolano nella prima parte del film nonché un'interpretazione, quella di Ben Affleck, decisamente fuori contesto. Il motivo per cui questo film sarà senza dubbio tra i migliori dell'anno nonché tra i più riusciti della filmografia di Ridley Scott è quindi da ricercare altrove, andando a scovare il nome di un giovane talento attoriale tra tanti nomi altisonanti nel cast: Jodie Comer... e qui perdonate alla sottoscritta una brevissima digressione. Chi da anni si avventura nell'universo del piccolo schermo non ha bisogno di sentirsi dire, ancora una volta, perché questa attrice classe 1993 di Liverpool sia un prodigio. Serie come l'assurdamente british teen drama My Big Fat Diary, l'illuminato period drama The White Princess e, soprattutto, il brillante Killing Eve - palestra anche di sceneggiatrici del calibro di Phoebe Waller Bridge e Emerald Fennell - hanno segnato le tappe fondamentali della carriera di Comer. Dopo il trionfo agli Emmys nel 2019 a soli ventisei anni per il suo ruolo della killer psicopatica Villanelle, però, sembra che anche il mondo del cinema - che include anche chi ignora compiaciutamente che il vile piccolo schermo sia fucina di tali talenti - si sia accorto di questa attrice. Jodie Comer illumina lo schermo con la sua bravura in ogni singola inquadratura in cui è in scena. Si deve, infatti, soprattutto a lei, ai suoi silenzi tanto quanto ai dialoghi a lei affidati, la riuscita dell'operazione a più prospettive giocata sui piccoli dettagli. In un turbinio soffocante di sguardi maschili, il suo diventa quello più autentico nonché capace di condurre lo spettatore al gran finale creando empatia ma senza mai scadere in semplicistici ricatti.

In un contesto apparentemente così distante, una regia sempre magistrale, capace di indugiare sulle svolte più appassionanti e di valorizzare le prove di un cast eterogeneo, trova il perfetto equilibrio tra una narrazione storica volutamente priva di epicità e una lucida e moderna riflessione sociale e metacinematografica che si riserva anche la facoltà di scoccare qualche frecciatina inequivocabile. The Last Duel è un titolo imperdibile su cui scommetter per chi ogni anno cerca di "collezionare" con largo anticipo le visioni dei film che saranno protagonisti alla prossima stagione dei premi. Il vero motivo per cui correre in sala, tuttavia, risiede nella sua capacità di riuscire ad abbracciare la complessità di una narrazione, mostrandone le sfaccettature anche nelle sue accezioni più crude.

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Commenti

  1. L'ho adorato, inaspettatamente. Intendiamoci, già dal trailer mi aveva attirata, ma mi aspettavo una mattonata insipida, invece è uno dei film che più mi hanno coinvolta ed emozionata quest'anno. E il duello finale è un mirabile esempio di suspance.

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    1. Avevo aspettative altissime ma, si sa, ogni volta che si parla di Medioevo al cinema il rischio pasticcio è dietro l'angolo! Aggiungiamoci anche la tematica importante che molto spesso viene trattata con superficialità... e il piatto del disastro è servito. Il buon Scott, però, questa volta non sbaglia un colpo alla regia. Il gran finale, crudo e spietato nella messa in scena gradualmente privata di epicità, è un vero gioiellino, concordo. La vera differenza però la fa sempre la mia adorata Jodie Comer! :D
      - Fede Stories

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  2. Ciao Fede! Sono felice che sei tornata a scrivere! Anche se sei bravissima anche "live" (ti ho vista nel video della Mari ;) è un piacere sentirti). Mi è piaciuto The Last Duel, malgrado storicamente sia del tutto inattendibile... ma come prodotto di intrattenimento è perfetto.
    Un caro saluto, e scrivi più spesso!!

    Sauro

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    1. Ciao Sauro! :D
      Ti ringrazio di cuore per essere passato: "metterci la faccia" è sempre un evento per me ahah
      Scherzi a parte, è stato davvero bello poter prender parte a una bella chiacchierata con un volto noto della cara vecchia "blogosfera"! Purtroppo ultimamente bazzico sempre meno da queste parti e il mio passaggio su IG si è praticamente quasi totalmente concretizzato. Prometto di scrivere più spesso e, soprattutto, di leggerti e leggervi più spesso: quello che mi manca di più di questa piattaforma è proprio la sua versatilità nel permettere di instaurare interazioni genuine, meditate e ben distante da quelle "di pancia" e usa e getta di IG. Questa è una promessa: se non la mantengo e nei prossimi mesi torno latitante, hai tutte le libertà di sgridarmi :D
      - Fede

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  3. Effettivamente ormai il nome di Ridley Scott non è più sinonimo di garanzia assoluta. L'ultimo suo che ho visto, Tutti I Soldi Del Mondo, per esempio, mi ha lasciata molto perplessa. Questo sembra ispirarmi di più, spero di non essere nuovamente delusa.

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