Mai una categoria degli Oscar, a mio parere, si è rivelata così ben assortita come quella della migliore attrice protagonista di quest'anno. Mai la frase di rito "C'è l'imbarazzo della scelta" si è rivelata tanto azzeccata. La verità è che, alla vigilia, tutti puntavano sul superfavorito dell'anno, La La Land, e sui suoi protagonisti. Il tempo e le diverse valide uscite al cinema hanno mescolato un po' le carte in gioco spostando l'attenzione su una serie di strepitose interpretazioni al femminile. Il merito di tutto questo è da attribuire ad attrici capaci di mettersi continuamente in discussione, di accettare le sfide di ruoli non semplici. Il personaggio dell'odierna puntata di Oscar Stories incarna tutto questo.
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Capelli rossi, sguardo deciso ed eleganza: sono questi i caratteri distintivi di Isabelle Huppert, attrice francese candidata per la prima volta al premio Oscar. Incredibile pensare a quanti anni di carriera siano serviti alla Huppert per ottenere i primi riconoscimenti oltreoceano. Il suo debutto cinematografico risale infatti al lontano 1971, quando a soli 18 anni prese parte a I primi turbamenti, film che ironicamente con il suo titolo riassume l'animo tormentato ed estremamente complesso della maggior parte dei personaggi da lei interpretati durante la sua lunga carriera.
Negli Settanta lavorò con diversi importanti registi francesi tra cui Claude Sautet, Bertrand Tavernier e il premio Oscar Bertrand Blier. Nel 1978 arriva il suo primo importante ruolo da protagonista in
La merlettaia che le regala un David di Donatello e le assicura una candidatura al premio César. Pochi anni dopo arriva anche il suo primo film in lingua inglese, il discusso
I cancelli del cielo diretto dal compianto Michael Cimino. Gli anni Ottanta registrano, quindi, una serie di prestigiose collaborazioni con cineasti del calibro di Jean-Luc Godard e Claude Chabrol, imponendosi come attrice ricercata.
Dopo aver vinto il prestigioso premio Cesar nel 1996 per Il buio nella mente, la Huppert torna a far parlare di sé con il controverso La pianista di Michael Haneke, film incentrato su una donna, i suoi difficili rapporti e le sue morbose ossessioni nonché fragilità d'animo. Con il suo essere diretto e "scandaloso", la pellicola non lasciò indifferenti pubblico e critica: presentata in concorso al festival di Cannes del 2001, La pianista ottenne il Grand Prix speciale della Giuria e due premi per le migliori interpretazioni dei due protagonisti. Al fianco dell'attrice compariva l'allora ventisettenne Benoit Magimel, il tremendo Lucas Barres di Marseille.
Il grande successo internazionale si ripete nel 2016 con l'uscita di Elle, lungometraggio che racconta la storia di una donna dal carattere tagliente che, dopo avere subito violenza, inizia un'ossessiva e spietata ricerca dell'aggressore dando inizio ad un racconto dal retrogusto di amara vendetta. Ai Golden Globes, da sempre anticamera degli Academy Award, questo titolo e la sua straordinaria protagonista non sono passati inosservati. Chissà, forse la statuetta dorata più importante della storia del cinema potrebbe tornare in terra francese a nove anni dalla straordinaria vittoria di Marion Cotillard per La vie en rose.
La corsa per la migliore attrice protagonista sembrava una gara a due tra Emma Stone e Natalie Portman: il nome di Isabelle Huppert, però, potrebbe creare non pochi problemi!
I must watch:
La merlettaia - La pianista - Elle
Lei splendida, oltretutto di una bellezza inossidabile, però la candidatura per Elle... Non so, mi pare che faccia sempre (bene) questi ruoli tanto scabrosi. Indubbiamente, solo lei poteva interpretare una protagonista così ambigua e sottile. :)
RispondiEliminaPenso - e sotto sotto spero - che la statuetta finisca tra le mani di un'altra ma credo comunque che già la nomination sia un importante e meritato riconoscimento per un'attrice di questo calibro :D
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