Fino ad un paio di mesi fa, la mia idea sugli Oscar 2017 era piuttosto confusa, caotica. Non che ora sia ben definita: non ho ancora visto molti dei film in gara e, probabilmente, non riuscirò a recuperarli tutti visto che molti approderanno nelle nostre sale a marzo. Sospettavo, in maniera un po' maligna, che questa edizione si sarebbe rivelata un po' fiacca e sottotono, senza grandi titoli. Non avevo fatto i conti con La La Land oppure Arrival ma, soprattutto, avevo vergognosamente ignorato quei piccoli titoli, quelli che tanto spesso passano inosservati nei cinema ma che sono capaci di regalare sorprese a coloro che hanno il piacere di viverli. L'ospite di oggi di Oscar Stories è candidato come migliore attore protagonista proprio per la sua interpretazione in una di queste piccole grandi pellicole.
Esistono pochi artisti come Viggo Mortensen, un artista eclettico che in più di trent'anni di carriera è riuscito ad esplorare moltissimi campi. Non si è infatti limitato al mondo cinematografico ma ha anche dato prova del suo enorme talento in ambito musicale, impegnandosi inoltre attivamente nel sociale. Il suo curriculum attoriale è decisamente originale, molto diverso da quello della maggior parte degli attori in circolazione. In tutti questi anni, però, non è mai arrivato un importante riconoscimento ai suoi meriti: questa sarà la volta buona?
Sempre a metà strada tra produzioni indie e film per il grande pubblico, l'attore statunitense di origine danese calca le scene internazionali dal 1985, anno della sua prima apparizione sul grande schermo in Witness - Il testimone di Peter Weir. I suoi primi passi non furono semplici: negli anni Ottanta, infatti, prese parte a vari progetti importanti ma le sue scene vennero sempre tagliate in post produzione. Anche i casting di quegli anni non diedero molte soddisfazioni: nel 1986 ottiene il ruolo di protagonista in Platoon ma all'ultimo minuto viene sostituito da Willem Defoe.
Gli anni Novanta scorrono veloci con partecipazioni ad alcuni blockbuster e film d'autore, recitando al fianco di attori come Al Pacino, Sean Penn, Nicole Kidman e John Malkovich. Il ruolo con cui ottiene un incredibile successo di pubblico arriva, però, nel 2001 con il ruolo di Aragorn nella saga de Il Signore degli Anelli. Convinto dal figlio dopo un'iniziale indecisione nell'accettare la parte, Viggo conquista milioni di cinefili dando vita ad un personaggio affascinante capace di entrare nell'immaginario comune con i suoi tormenti e le sue avventure nella Terra di mezzo.
La sua carriera poteva ormai continuare seguendo il percorso dei grandi film d'intrattenimento, quelli destinati al pubblico più vasto. Viggo, invece, alla fine della trilogia fantasy di Peter Jackson arriva ad un punto di svolta dedicandosi da quel momento a ruoli più impegnati e meditati. Inizia in questo modo l'importante e duratura collaborazione con
David Cronenberg, regista che nel 2007 lo dirige in
La promessa dell'assassino, film per cui ottiene la sua prima candidatura agli Academy Awards. Bisogna aspettare 10 anni per il bis. Quest'anno, infatti, Mortensen è in gara con il tenero e delicato
Captain Fantastic in cui interpreta un padre costretto a confrontarsi con i propri valori ed errori.
La cerimonia di premiazione del 26 febbraio potrebbe trasformarsi in un importantissimo - e meritatissimo - momento della vita di un attore che per tre decenni è riuscito a creare personaggi profondi e complessi.
I must watch:
Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello - La promessa dell'assassino -
Captain Fantastic
Viggo a san valentino ♡
RispondiEliminaEh beh, eh beh ;)
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