Titolo: Demolition - Amare e vivere
Un film di Jean-Marc Vallée con Jake Gyllenhaal, Chris Cooper, Naomi Watts, Judah Lewis
Genere: drammatico
Durata: 101 min
Ambientazione: Stati Uniti
Anno: 2016
Voto: 4,5/5
Se c'è qualcuno che può gareggiare con Leonardo DiCaprio e Michael Fassbender per il posto più alto del mio personalissimo podio di attori preferiti sicuramente si tratta di Jake Gyllenhaal. Non posso affermare in tutta sincerità di essere una fan sin dalle sue prime apparizioni cinematografica. Sono stata a lungo immune al suo fascino e Donnie Darko non figura tra i miei grandi cult. Anzi, per un po' - disgraziatamente, aggiungerei - ho sempre associato il buon Jake a quell'orrendo Prince of Persia. Galeotti, però, furono Prisoners e Nightcrawler, due pellicole che in poco tempo mi hanno fatto cambiare radicalmente idea. Colpa delle loro tinte noir?
Calmi, calmi tutti: il merito è tutto di Jake Gyllenhaal, un attore fin troppo ignorato in occasione dei premi importanti, un interprete che riesce sempre a dare vita a personaggi fragili, in bilico tra disperazione e vita. E' il 2016 appena concluso è stato un'importante conferma. Demolition - Amare e vivere, raccontando la storia di un uomo che non riesce ad affrontare il lutto per la tragica perdita della giovane moglie, trova nell'attore statunitense il suo perfetto protagonista che cercherà di trovare, a modo suo, un nuovo slancio verso la vita.
Il regista canadese Jean-Marc Vallée con i suoi ultimi film ci ha abituato ad attori al centro della scena, completamente soli o quasi in ambienti ostili che mettono a dura prova sia dal punto di vista fisico che mentale, mettendo in scena entrambe le condizioni grazie ad interpretazioni al limite.
Prima è stato il turno di Matthew McConaughey, premiato con un Oscar, e poi di Reese Witherspoon. Gyllenhaal, tuttavia, spezzetta e ricostruisce, mattoncino dopo mattoncino, un personaggio ben distante dagli illustri predecessori, un uomo che, dopo la tragedia, si è fratturato nell'animo ma non è crollato, non è scoppiato in fragorosi pianti, non ha esternato la sofferenza poiché non riesce a comprendere e rielaborare quanto è accaduto. Si sfrutta così la più che mai accurata metafora della demolizione, della distruzione materiale in cui il protagonista Davis, che dopo un iniziale momento barcollante, proprio come un edifico scosso da un violento terremoto, ricade sulle sue fondamenta, sui suoi principi, affetti e valori, per poi ricostruire, restaurare la propria esistenza, rimettendola in moto come una giostra di luci ed emozioni ricca di sentimenti e speranze.
Un film che con perfetto equilibrio ed incredibile delicatezza travolge con ondate di emozioni silenziose ma intense e potenti grazie ad uno splendido protagonista supportato da solidi personaggi secondari tra cui si distinguono Naomi Watts e il giovane ma promettente Judah Lewis.
Anche a me è piaciuto moltisismo questo film! E mi spiace che in Italia ma anche all'estero, sia stato un po' snobbato, ma ormai lo sappiamo quanto sia frequente con i film di Jake! (Per caso si vede che ho un amore spassionato per quest'attore?! :P)
RispondiEliminaGuarda, mi sa che non sei l'unica ;)
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