Titolo: La svastica sul sole
Titolo originale: The Man in the High Castle
Autore: Philip K. Dick
Anno pubblicazione: 1962
Voto: 3/5
In passato non ho mai letto romanzi di Philip K. Dick nonostante sia stato parte del programma di letteratura inglese del mio ultimo anno del liceo, e non solo! Uno dei film più popolari di sempre è Blade Runner, tratto appunto da un libro dell'autore statunitense sopracitato. In tutti questi anni vissuti da lettrice - ahimè - niente è riuscito a stuzzicare la mia curiosità. Serviva una serie tv targata Amazon Studios. Il merito dell'avvicinamento a questa lettura è, infatti, da attribuire al pilot di The Man in the High Castle.
Qualche mese fa, per il motivo sopra descritto, ho acquistato l'ebook di La svastica sul sole, un titolo che, considerate le premesse e i giudizi positivi su siti come GoodReads e Anobii, prometteva molto bene. La storia si sviluppa a partire da un'idea di base alquanto geniale: come sarebbe il mondo se le sorti delle nazioni coinvolte nella seconda guerra mondiale fossero state completamente diverse? Il libro di Dick è tuttora uno dei libri più rappresentativi del genere ucronico, da non confondere erroneamente con quello distopico: questo filone immagina una realtà alternativa che si differenzia da quella conosciuta per pochi ma decisivi avvenimenti.
Le potenze dell'Asse sono uscite vincitrici dal secondo conflitto globale. Il racconto è ambientato nel Nord America, più precisamente nell'area degli Stati Uniti: Dick li immagina suddivisi in due zone, una occidentale controllata dai nipponici ed una orientale guidata dai nazisti. La catena delle Montagne Rocciose è una zona neutrale, una sorta di limbo che funge da confine tra le due superpotenze. Gli Stati Americani del Pacifico sono il palcoscenico dei diversi personaggi della storia, le cui vite si sfiorano, si intrecciano e si confrontano duramente con una strana realtà.
Sospetto, tradimento, paura e tensione... tutto questo è palpabile leggendo La svastica sul sole. Nonostante questo, però, la lettura spesso è vittima di consistenti cali di attenzione a causa di alcuni passaggi narrativi. Le prime pagine che introducono i vari personaggi, rappresentativi di ogni categoria ed estrazione sociale, possono inoltre risultare un po' faticose. Superato questo scoglio iniziale, la narrazione sfrutta l'idea di partenza in maniera molto buona utilizzando anche alcuni espedienti come quello del metalibro, un libro dentro libro. Questo aspetto in particolare è, a mio parere, uno dei punti forti del romanzo. Il libro fittizio si intitola La cavalletta non si alzerà più ed è anch'esso un'ucronia che immagina un mondo in cui gli Stati Uniti hanno vinto la guerra. Questo titolo, ovviamente, è sulla lista nera del governo nipponico ed è uno degli elementi che alimenta la resistenza, motore che muove l'intero intreccio.
Sono numerosi anche i riferimenti alla realtà 'reale', con allusioni alla guerra fredda, al controllo dell'economia e alla conquista dello spazio, argomenti che trovano ampio spazio nelle riflessioni dei protagonisti.
Consigliato ma con cautela: non avvicinatevi pensando che si tratti di una lettura semplice.
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